12 Aprile 2021, 14:30
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Il ‘Movimento dei Forconi’ e ‘Siciliani Liberi’ si presenteranno uniti alle prossime elezioni regionali che si svolgeranno in Sicilia il prossimo anno. Due formazioni, due storie, due appartenenze complementari che si offrono come alternativa ai partiti tradizionali. Il loro candidato alla presidenza della Regione, quindi, sarà individuato di comune accordo.
Il ‘Movimento dei Forconi’ apparso per la prima volta sullo scenario politico tra fine 2011 e inizio 2012. Diversi agricoltori, pastori e allevatori, sentendosi abbandonati dalle istituzioni, cominciano a dire la loro, prima attraverso proteste e iniziative di vario genere e, infine, partecipando in prima linea alle diverse competizioni elettorali. Tra i leader del movimento c’è l’imprenditore agricolo siciliano Mariano Ferro.
‘Siciliani Liberi’, nasce come movimento a gennaio 2016, con lo scopo di realizzare il sogno di tante anime indipendentiste. Dal 2017 ‘Siciliani Liberi’ si è presentata alle elezioni amministrative in diversi comuni, in particolare a Palermo, sostenendo come candidato a sindaco Ciro Lomonte (eletto in seguito segretario nazionale del Movimento) ed alle elezioni regionali con il candidato presidente Roberto La Rosa.
Le due realtà indipendentiste lanciano così una sfida nei confronti di una politica italiana, secondo loro, “ormai del tutto autoreferenziale, che ha clamorosamente fallito nel dare risposte a tutte le esigenze della Sicilia, anzi alla stessa speranza di essere cittadini di pieno diritto”
Per questa ragione rifiutano ogni intesa con i partiti italiani e si ripromettono di “interrompere la ‘non-storia’ del colonialismo perpetuo”.
L’accordo è aperto a tutte le formazioni siciliane, civiche, territoriali o sicilianiste, che ne condividano il progetto.
“Nessun partito – spiegano attraverso un comunicato – che ha testa e cuore a Milano, Roma, Genova o altrove in Italia potrà mai dare risposta alle nostre esigenze. I vecchi politici, ascari, messi alle strette fra gli interessi della Sicilia e la propria carriera politica, fanno sempre le scelte peggiori e i risultati, drammatici, sono sotto gli occhi di tutti”.
L’ ambizioso progetto politico vuole essere un’alternativa non solo al centrodestra o centrosinistra, ma anche al Movimento Cinque Stelle e ad altri partiti nati come movimento di protesta ma “tutti finiti assieme – spiegano ancora nel comunicato – appassionatamente a sostegno del governo Draghi…”.
Il programma elettorale sarà lo stesso quello presentato alle elezioni regionali del 2017. Tra i punti chiave: l’attuazione integrale dello Statuto della Regione Siciliana, la costituzione dell’intero territorio siciliano in Zona Economica Speciale, quindi una politica di particolare favore per le categorie produttive, in particolare per i settori trainanti dell’economia siciliana come quello agricolo; l’istituzione di una moneta complementare, la politica per la famiglia e la natalità e un vasto piano infrastrutturale e di valorizzazione dei beni culturali e ambientali. Ma, soprattutto, il traguardo prefissato da raggiungere con maggiore urgenza, è il rilancio completo della dignità economica e istituzionale della Sicilia.
“La Sicilia – spiegano sempre nel comunicato – non accetterà più ‘briciole’ o ‘elemosine’ dall’Italia…”” Gli accordi coloniali di Crocetta e Musumeci – incalzano nel comunicato – saranno denunciati come incostituzionali e insostenibili e semplicemente ripudiati. Ribadiamo che diritti e dignità di un Popolo non possono essere oggetto di negoziazione”.
“A queste battaglie – continuano nel comunicato – si dovrà aggiungere una politica specifica per uscire definitivamente dallo shock della crisi sanitaria, la cui strumentalizzazione a fini politici è durata sin troppo, con una compressione dei diritti umani, del diritto al lavoro, e delle libertà costituzionali che è andata fuori tempo massimo”.
“Oggi, inoltre, il panorama politico siciliano – sottolineano nel comunicato – è deserto, come testimoniato dalla quota sempre più alta di astenuti alle elezioni. L’occasione per liberarsi dalla schiavitù è unica e tutti i siciliani che non credono più nel sistema attuale e nella sua narrazione hanno diritto di ricevere un’offerta politica adeguata, in cui la protesta si trasforma in una proposta di governo e di riscatto. Questa offerta politica oggi c’è. Divisi sarebbe più difficile. Uniti possiamo vincere”.
Infine, le due realtà indipendentiste comunicano che “appena i decreti sulla sicurezza sanitaria lo consentiranno, si svolgerà una conferenza stampa a Palazzo Pantelleria-Varvaro, a Palermo, per presentare il progetto comune di Siciliani Liberi e Forconi”
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12 Aprile 2021, 14:30