11 Marzo 2014, 18:18
4 min di lettura
PALERMO – La storica passeggiata delle “Mura delle Cattive” è off limits. Ieri il percorso panoramico che corre lungo il Foro Umberto I è stato sequestrato dai vigili urbani del nucleo tutela patrimonio artistico di Palermo che, su richiesta del pm Daniele Paci, a causa dei continui e ripetuti atti vandalici subiti dal complesso monumentale hanno posto i sigilli all’area. E così chi si reca nella zona per fare due passi e ammirare il panorama dall’alto delle mura cittadine, giunto all’ingresso, alla fine della scalinata, trova un’amara sorpresa ad attenderlo. Cancelli chiusi e un foglio bianco esposto in bella vista con la scritta “sequestro preventivo”. C’è chi va via deluso, chi abbozza frasi del tipo “siamo a Palermo, che ci aspettavamo? Nulla dura in questa città…” e chi, non contento, chiede spiegazioni agli uffici competenti di piazzetta Santo Spirito.
“Sono stati rubati alcuni lampioni che illuminano la passeggiata – fanno sapere dal nucleo tutela patrimonio artistico -, altri dissestati con i fili elettrici che fuoriescono e le lanterne con i vetri rotti. Le colonne sono state danneggiate così come le panchine. Le mura e il pavimento poi sono stati imbrattati con vernici spray”. Ma i palermitani affezionati alla storica passeggiata non ci stanno e qualcuno punta il dito contro il “mancato o irrisorio controllo ai siti di importanza culturale – dice Giovanni Sutera, un uomo di circa 60 anni, assiduo frequentatore della passeggiata delle Cattive in compagnia dei due nipotini –. E’ desolante – dice – qui a Palermo tutto sembra essere abbandonato, preda dell’incuria con nessuno che vigili su luoghi importanti come questo che, invece, andrebbero preservati. E questo poi è il risultato …”. I palermitani di passaggio concordano su un punto: “Non è giusto che per colpa di pochi l’intera città debba essere privata di qualcosa di bello”
“La chiusura è deleteria per la città, per i cittadini e anche per il turismo – dice Giuliana Lo Sicco – non è una bella immagine quella che viene fuori. Basta raccontarsi le solite favole, si sa che il vandalismo è una piaga di questa città, difficile da combattere. Quello che chiediamo – continua – è invece quando si cercherà di intervenire, di arginare il problema. Basterebbe installare un servizio di videosorveglianza, una supervisione continua per tenere a bada il fenomeno”.
Delusione anche per due turiste provenienti da Torino. “Ci avevano consigliato la passeggiata delle Cattive – racconta Mirella – dicendo che da qui avremmo potuto ammirare un panorama unico della città. Che peccato”. Ma la delusione delle due donne si estende anche “ai tanti musei e tanti luoghi di culto chiusi – aggiunge Lidia Russo – come la chiesa di Santa Caterina in piazza Pretoria o Palazzo dei Normanni con buona parte delle stanze non agibili al pubblico. Anche Palazzo Abatellis sabato pomeriggio era chiuso, ci hanno detto di tornare domenica, che forse si poteva, ma anche domenica e lunedì non siamo riuscite a visitarlo. Abbiamo avuto dei tempi morti che avremmo potuto sfruttare meglio – concludono le due donne -. A Torino i musei sono chiusi solo il lunedì e tutti i siti sono dotati di un sistema di videosorveglianza. Non riusciamo a comprendere il perchè a Palermo non sia ancora così – concludono –”.
“Gli atti di vandalismo che hanno reso necessario il sequestro delle Mura delle Cattive confermano ancora una volta quanto la collaborazione dei cittadini sia fondamentale per tutelare il patrimonio di Palermo – interviene il presidente di Confartigianato Palermo, Nunzio Reina -. Non si può puntare il dito contro il Comune perché situazioni del genere dipendono dal menefreghismo di chi non rispetta il luogo in cui vive. La collaborazione del palermitano è un tassello importantissimo nella costruzione di un progetto ampio che mira alla legalità e al decoro urbano, al quale Confartigianato Palermo cerca da sempre di contribuire contrastando ogni forma di abusivismo”.
Dal Comune intanto fanno sapere che “l’area è stata sottoposta a diversi interventi di manutenzione fino agli anni Novanta – spiega l’assessore al Centro Storico, Agata Bazzi – e solo da un anno e mezzo è ricominciata in modo sistematico la pulizia e la manutenzione affidati al settore del Verde. Le difficoltà di bilancio hanno reso lento e difficile il percorso per la redazione di un nuovo progetto di manutenzione e recupero. E’ certo che non si può prevedere una vigilanza h24 a salvaguardia di tutti i monumenti della città, così come è indispensabile la collaborazione da parte di quei privati ed enti proprietari degli immobili limitrofi, cui compete la manutenzione dei rispettivi beni e del rispettivo verde storico”.
“In questo senso – aggiunge proprio l’assessore al Verde, Giuseppe Barbera – avvieremo immediatamente contatti con i proprietari degli alberi storici che danno sulla passeggiata e di cui va verificata la tenuta statica e l’eventuale necessità di interventi di potatura”.
Pubblicato il
11 Marzo 2014, 18:18