Politica

I sindacati funzione pubblica sul piede di guerra, sit-in contro Musumeci

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19 Ottobre 2020, 19:52

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PALERMO – Le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas/Codir e Sadirs, proclamano lo stato di agitazione del personale regionale e scenderanno in piazza per “dire basta agli attacchi scomposti e infamanti del presidente della Regione Nello Musumeci contro il pubblico impiego regionale”. Tutti i dirigenti sindacali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas/Codir e Sadirs scenderanno in piazza lunedì 26 ottobre, a Palermo, per un sit-in di protesta davanti Palazzo d’Orleans. L’appuntamento di piazza Indipendenza è stato fissato alle ore 15 e sarà effettuato in nome di tutti i dipendenti regionali (nel rispetto delle normative anti-Covid che vietano gli assembramenti). Nel corso della manifestazione di protesta si terrà un incontro con la stampa. Durante il sit-in, quindi, si darà anche il via a una raccolta firme con l’obiettivo di impegnare il Governo Musumeci a portare finalmente a termine la riclassificazione del personale regionale.

Si terrà giovedì 22 ottobre, nel rispetto delle norme anti-Covid, invece l’assemblea dei lavoratori regionali indetta dal Siad-Csa-Cisal per la raccolta delle adesioni alla querela nei confronti del Governatore Nello Musumeci. “Il presidente qualche giorno fa ha reiterato le sue inqualificabili offese nei confronti del personale della Regione Siciliana – dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad-Csa-Cisal –. Adesso i lavoratori ne hanno abbastanza e sono pronti a difendersi in ogni sede: la nostra organizzazione sindacale mette i propri legali a disposizione di tutti i dipendenti e in modo completamente gratuito”.

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L’assemblea, aperta a iscritti e non iscritti, si terrà al Centro giovanile Don Orione di via Pacinotti 49, a Palermo, a partire dalle ore 9 e per tutta la mattina. “Ogni dipendente, munito di mascherina e documento di identità, potrà apporre la sua firma alla querela che sarà autenticata dall’avvocato – continuano Badaglicca e Lo Curto – Garantiremo il rispetto delle distanze e di tutte le misure di contenimento previste dalle norme, esattamente l’opposto di quello che succede in molti uffici regionali in cui si mette a rischio la salute di lavoratori che devono subire anche gli insulti del governo”.

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19 Ottobre 2020, 19:52

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