Cosa nostra e le estorsioni a tappeto | Fino a mille euro per un funerale

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08 Maggio 2013, 15:03

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SIRACUSA – L’indagine dei carabinieri che ha portato all’arresto di 18 persone a Siracusa, come hanno spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Siracusa Mauro Perdichizzi e il comandante del reparto operativo Giuseppe Bivona, ha anche fatto emergere un quadro di estorsioni ai danni di operatori commerciali della zona di Cassibile, a volte sottoposti, oltre che alle richieste di pagamenti con danneggiamenti delle loro attività economiche, anche a vessazioni personali. Al titolare di un negozio di fiori era stato anche chiesto di pagare mille euro per ogni servizio funebre. Il controllo del gruppo si estendeva anche alla gestione e controllo della collocazione degli apparecchi da videopoker negli esercizi pubblici.

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Il gruppo aveva anche una “propria” sala giochi: era stata costituita un’associazione no-profit i vertici della quale erano rappresentati da tre delle persone coinvolte nell’operazione di oggi, ma era di fatto riconducibile allo stesso Antonino Linguanti al quale spettava una quota dei proventi. Per quanto riguarda, infine, lo spaccio di droga, i rifornimenti dello stupefacente avvenivano nel raggio massimo di poche decine di chilometri, per lo più a Catania e a Siracusa, occasionalmente per un certo periodo anche ad Avola. Diversi degli arrestati di oggi facevano parte della “rete” di spaccio della droga: il gruppo si muoveva con grande cautela e aveva anche messo a punto una sorta di ‘alfabeto morse’ convenzionale utilizzando gli squilli del telefono cellulare per impartire e ricevere disposizioni.

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08 Maggio 2013, 15:03

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