03 Novembre 2016, 11:54
3 min di lettura
SIRACUSA – I fischi hanno accompagnato il rientro negli spogliatoi dei giocatori del Siracusa al termine della sfida finita in parità con l’Andria. L’ennesima occasione sprecata non è andata giù ai tifosi che eppure per tutti e 90 minuti hanno sostenuto i propri beniamini: troppi errori nel passaggio decisivo negli ultimi 20 metri e, soprattutto, in difesa dove due strafalcioni sul finale del primo tempo hanno portato al goal dell’1-1, ma che potevano costare anche più caro alla formazione di Sottil.
Nel primo tempo gli aretusei hanno tenuto il pallino del gioco rendendosi pericolosi a più riprese, aumentando decisamente il pressing intorno al quarto d’ora quando peraltro è arrivato il vantaggio su calcio di rigore di Lele Catania. Pochi istanti prima due grosse opportunità per Talamo prima e Longoni poi potevano già sbloccare il risultato in favore dei padroni di casa, ma dopo la rete del numero 10 azzurro la Fidelis Andria si è svegliata dopo essere stata messa a lungo alle corde, complici due autentiche “papere” difensive: al 37’ Onescu firma il pari con un colpo di testa a pallonetto sfruttando un flipper sviluppatosi dopo una corta respinta di Santurro su un insidioso tiro dalla distanza, poi negli ultimi minuti prima della pausa Cianci tutto solo spreca di testa un’altra grande chance per il clamoroso ribaltone su un altro pasticcio della retroguardia azzurra.
Il ritorno degli ospiti ha spostato sui binari dell’equilibrio il match, che nella ripresa ha faticato a decollare: poche le vere palle goal create da ambedue le parti, anche se Catania, Longoni e Scardina hanno avuto modo di provarci senza fortuna. Ripresa vissuta a ritmi più bassi rispetto alla prima metà di gara, con battaglie corpo a corpo che hanno rallentato il gioco. Persino l’ingresso di un velocista come Dezai non ha contribuito a dare vivacità alla manovra del Siracusa come sperato da mister Sottil e alla fine l’ultimo brivido lo regala l’ex di turno Mancino, il quale sfiora il goal della vittoria su calcio di punizione gelando per un istante il pubblico del “De Simone”.
Intanto si muove qualcosa in società, che nella giornata odierna ha comunicato la rescissione del contratto del direttore generale Massimo Bandiera: “Ringraziamo Massimo Bandiera per il suo lavoro – ha commentato il presidente Gaetano Cutrufo – e gli auguriamo le migliori fortune professionali”. Per la sua successione spunta la pista che porta ad un ritorno di Simona Marletta, tanto apprezzata dalla piazza siracusana e protagonista nella scorsa trionfale stagione nel girone I di serie D.
Per il Siracusa, che è già tornata ad allenarsi al “Di Bari” ora si prospetta una trasferta insidiosa a Reggio Calabria nel posticipo della 12ª giornata al “Granillo” contro la Reggina. Una sfida che l’anno scorso in serie D offrì un bello spettacolo, con le squadre che chiusero le ostilità sul punteggio di 2-2. Nel frattempo i leoni nella seduta di allenamento di quest’oggi hanno affrontato in amichevole i cugini del Palazzolo, vincendo per 5-1: a segno per il Siracusa Dezai, protagonista con una doppietta, Matheus Cassini, a rete dopo una bella azione corale, Filippo Scardina, autore di un gol di pregevole fattura, e Nicola Valente, che con un’importante azione personale ha chiuso i conti.
Pubblicato il
03 Novembre 2016, 11:54