27 Giugno 2016, 18:57
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SIRACUSA – “Vengano sequestrate in modo cautelativo le somme riferite agli appalti oggetto di indagine. Inoltre magistratura e Guardia di finanza facciano controlli di coerenza patrimoniale (estesa a tutti i familiari di primo grado) ai funzionari e agli amministratori colpiti dalle indagini. Bisogna sapere come si sono comprati attici e ville famiglie che spesso risultano monoreddito”. A parlare è Simona Princiotta, la consigliera comunale di Siracusa dalle cui denunce sono partite le inchieste che stanno scuotendo il Comune aretuseo e che hanno portato in queste settimane a 19 avvisi di conclusione d’indagine nei confronti di: assessori, consiglieri comunali, dirigenti municipali, ex capi di gabinetto e destinatari di appalti e di servizi in affidamento. Una bufera giudiziaria (e politica) che non accenna a placarsi e che stamattina si è arricchita di una nuova tormenta. In conferenza stampa la consigliera comunale Pd (su cui pesa una richiesta di espulsione), insieme con il deputato nazionale dem, Pippo Zappulla, è tornata a attaccare “il sistema Siracusa”, inteso come “sistema politico-affaristico” che avrebbe legato e legherebbe trasversalmente da decenni un insieme oligarchico a sprezzo della cosa pubblica. E lo ha fatto leggendo stralci delle registrazioni audio da lei stessa fornite alla magistratura e oggi agli atti di più inchieste. “Al fine di tutelare il diritto di svolgere il mio mandato al di là delle minacce e ritorsioni – ha detto Princiotta che due anni fa subì un attentato incendiario alla propria auto – rendo pubblici dialoghi registrati che sono a disposizione della Procura. Quello che leggo – ha aggiunto – non è frutto di opinioni personali ma mi limito a riportare fatti”. Per fatti s’intendono gli stralci delle registrazioni in cui, tra gli altri, uno dei consiglieri indagati elencherebbe “le modalità di spartizione dell’appalto sulla gestione degli asili nido”. Secondo Princiotta nelle affermazioni del consigliere ci sarebbe pure la conferma della consapevolezza del sindaco. Dalle trascrizioni delle registrazioni verrebbe fuori anche un giro di somme pubbliche stanziate a favore dei consiglieri comunali affinché votassero i bilanci di previsione: 8mila euro a ciascun consigliere, e a qualcuno di più a seconda della carica rivestita. Candidamente riferito da un consigliere oggi indagato, che in passato ha svolto anche il ruolo di assessore. Anche dirigenti nel mirino: una registrazione in particolare mostra il racconto di un imprenditore costretto, in cambio del contratto per un servizio pubblico, ad assumere due parenti di un alto dirigente comunale. Chiaramente tutte vicende che la magistratura verificherà, una parte delle quali è stata ritenuta verosimilmente attendibile, visti gli avvisi di conclusione d’indagine. La parte più strettamente politica della conferenza stampa è toccata al deputato nazionale Pippo Zappulla. Il principale bersaglio è stato il sindaco Giancarlo Garozzo: “Se agli avvisi di conclusione d’indagine seguiranno rinvii a giudizio, si deve dimettere”, ha detto il deputato Dem. “Bisogna prendere atto – ha proseguito – quanto sia clamorosamente evidente a tutta la città che siamo in presenza di una grande questione morale e politica”. “Ci sono tre fascicoli di indagini – ha aggiunto – con ipotesi concrete di reato direttamente riconducibili all’attività amministrativa, alla gestioni di servizi e di appalti pubblici: è venuto il tempo delle decisioni della politica”. Qui ha rilanciato quanto già rimandato al mittente del sindaco Garozzo, l’azzeramento della giunta, da considerare, invece, secondo Zappulla “Solo come un primo atto politico”. Contestualmente al quale dovrebbero seguire: “L’azzeramento di tutte le presidenze delle commissioni consiliari e le dimissioni dell’attuale capogruppo Pd, Francesco Pappalardo”. Nel caso arrivino i primi rinvii a giudizio secondo il deputato Dem “ogni iscritto e dirigente del Pd si deve dimettere dal ruolo ricoperto e, cautelativamente, sospendersi dal partito”. L’infuocata direzione provinciale Pd che discuterà tutto questo è stata rimandata a lunedì 4 luglio: ci sarà anche il segretario regionale Fausto Raciti.
“Ho dato mandato al mio avvocato di querelare per calunnia l’onorevole Giuseppe Zappulla e la consigliera comunale Simona Princiotta per il contenuto della dichiarazioni rese stamattina in conferenza stampa. Le cose dette nei miei confronti sono tanto gravi quanto prive di fondamento e non accetto lezioni di etica e di morale da chi, come nel caso di Princiotta, ha già raccolto numerosi rinvii a giudizio”. Lo ha detto il sindaco, Giancarlo Garozzo. “Gravissimo – prosegue il sindaco Garozzo – è il tentativo di dare in pasto alla stampa come acquisite ricostruzioni ancora al vaglio dell’autorità giudiziaria, citando registrazioni ‘rubate’ di conversazioni avvenute tra Princiotta e un consigliere comunale che, avendo subito dei danni economici dai nuovi appalti, potrebbe avere avuto qualche motivo di risentimento verso la nostra Amministrazione. O peggio, l’avere riferito affermazioni di una non meglio identificata ‘voce di uomo’. Qualcuno ha deciso di trasferire lo scontro politico al palazzo di giustizia – conclude il sindaco Gsrozzo –, un metodo che respingo, che non mi appartiene e che oggi è stato ulteriormente rilanciato nonostante gli sforzi compiuti dai vertici del Partito democratico per tornare al dialogo”.
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27 Giugno 2016, 18:57