27 Settembre 2016, 18:27
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SIRACUSA- Palazzo di vetro ko, con uffici del Genio civile e dei settore Lavori pubblici e Urbanistica del Comune chiusi. Chiusi oggi anche il cimitero e un asilo comunali per permettere agli uffici di verificarne agibilità e accessibilità: il primo, vittima di ventennale assenza di manutenzione, riaprirà tra domani e dopodomani ma con diversi transennamenti. “Inspiegabile”, per ora, il singolare allagamento della Marina, consegnata solo quattro mesi fa ma ancora digiuna di collaudo tecnico. A Siracusa è tornato il bel tempo e anche l’allerta meteo – “arancione” per due giorni nel codice di pericolosità della Protezione civile regionale – ha cambiato colore in giallo. Il sindaco ha perciò disposto la riapertura delle scuole, ma ora è tempo di conta dei danni. “Stilata la lista e la quantificazione dei danni – ha detto il sindaco Giancarlo Garozzo – ci attiveremo con Stato e Regione per chiedere la calamità naturale. Era assolutamente imprevedibile, immaginare un nubifragio così violento”. Dalle 24 di sabato fino alle 12 di domenica sono piovuti 149 millimetri d’acqua piovana. Da quel momento in poi, circa 4 mm l’ora fino alla mezzanotte. 200 millimetri di pioggia in 24 ore, ossia 200 litri di acqua piovana per ogni metro quadrato di Siracusa nella sola giornata di domenica. Situazione che ha messo a dura prova la Protezione civile comunale che all’alba di domenica ha attivato un centro operativo di Unità di crisi a supporto della polizia municipale e dei vigili del fuoco e effettuato oltre 60 gli interventi “a salvaguardia della pubblica incolumità, con diverse opere di salvamento”.
I sopralluoghi effettuati ieri nelle scuole comunali, dunque, hanno rassicurato sulle condizioni di sicurezza tanto che oggi sono riaperte. Tranne una: l’asilo di via Regia corte. Chiuso, invece, il cosiddetto Palazzo di vetro, che ospita gli uffici del Genio civile e quelli dei settori Lavori pubblici e Urbanistica del Comune: si è allagato il garage sottostante e è andato in tilt l’impianto elettrico. “Solo in tarda mattinata – ha detto l’ingegnere capo del Comune Natale Borgione – è stato possibile tirare fuori le auto dal garage. Sono state danneggiate le cabine elettriche: una di proprietà dell’Enel e l’altra del proprietario dell’immobile”. Senza luce e autoclave, uffici chiusi e impiegati in strada. In strada anche un lago tutto intorno al palazzo fino alla vicina piazza della Repubblica: le motopompe hanno da una parte liberato il garage, dall’altra inondato la strada di acqua che le caditoie non sono state in grado di smaltire. Inquietante la condizione del cimitero comunale, allagato in molti punti sotto la pioggia di questi giorni. Chiuso oggi su disposizione sindacale, è stato oggetto di sopralluogo tecnico. “L’alluvione ha solo evidenziato un degrado che conosciamo, dovuto a una ventina d’anni di assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria”, ha detto lo stesso ingegnere capo Borgione. “Se oggi la ditta riesce a pulire domani si apre – ha proseguito – ma lo stato generale di degrado rimane. Stiamo valutando l’opportunità di transennare qualche parte che dà perplessità strutturali. Dobbiamo per forza mettere almeno una pezza. Con la nuova alluvione sono aumentate le infiltrazioni d’acqua, ma le cause principali sono pregresse. Ci vorranno decisioni importanti dell’amministrazione per uscire da questo degrado: ripristino di parti ammalorate di calcestruzzo – ha elencato -, ripristino intradosso dei solai che hanno fatto scoppiare e crollare le pignatte. Marciapiedi e parti di pavimenti saltati. Per le cose più urgenti, a step, ci vorranno 350mila euro l’anno per tre anni: il Comune dovrà farlo, se con fondi propri o con finanziamenti extrabilancio non so, ma di sicuro si deve fare”.
Infine la parte più scenografica dell’emergenza appena passata: l’allagamento della Marina. Restituita a fruizione solo quattro mesi fa, inaugurata alla presenza del sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, fa però parte di lavori non ancora del tutto consegnati. Perciò non è stata ancora oggetto di collaudo tecnico. Alla prova con il maltempo è andata ko. Il colpo d’occhio è stato bizzarro: da una parte il mare, in mezzo la banchina, dall’altra un fiume di acqua al posto della passeggiata. “L’alta marea” dovuta alla forte precipitazione avrebbe fatto tracimare l’acqua marina sulla terraferma: questa l’unica spiegazione possibile cui sono giunti i dirigenti comunali dopo il sopralluogo del direttore dei lavori e dei responsabili della ditta. Spiegazione però che non sta convincendo i siracusani. Ai dubbi su funzionamento e pendenza delle caditoie il Rup, Emanuele Fortunato, ha spiegato: “Ci risulta che le caditoie siano efficienti, libere. Noi abbiamo mantenuto la vecchia traccia su meccanismo di scolo e pendenza. Unica cosa – ha aggiunto – dove c’erano prima le bocche sono state realizzate le caditoie”. Riguardo al collaudo ha proseguito: “Quando sarà finita l’intera opera ci sarà un collaudo amministrativo generale, per ora il collaudo si è limitato a vedere le cose essenziali, quelle connesse innanzitutto alla utilizzazione della banchina. È stato più un collaudo di natura statica che tecnico-amministrativa”.
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27 Settembre 2016, 18:27