06 Novembre 2017, 15:35
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PALERMO – È quella di Siracusa la provincia più “grillina” di Sicilia. Lì, a circa metà dello scrutinio, un siciliano su tre ha votato il Movimento cinque stelle. Un dato provvisorio del 33,5 per cento che rappresenta quasi il doppio di quanto registrato nel 2012. Ed è davvero patria dei pentastellati, la provincia aretusea, se solo di considera che all’ottimo risultato di lista va aggiunto quello ancora più clamoroso del candidato governatore Giancarlo Cancelleri: il voto disgiunto infatti porta all’aspirante presidente Cinquestelle quasi il 43 per cento in tutto dei voti, circa il 9 per cento in più di Nello Musumeci che è però in vantaggio nel conteggio complessivo.
Sono cinque i seggi assegnati nel collegio di Siracusa. Ed è verosimile pensare che due spettino al Movimento cinque stelle. Per il resto, ottimo risultato centrato anche da Forza Italia che a Siracusa riceve oltre il 18 per cento dei consensi, nonostante il “caso” dell’ormai ex sindaco di Priolo Antonello Rizza, finito ai domiciliari proprio nel corso della campagna elettorale. In lista, oltre a Rizza, anche Edy Bandiera che alcuni dirigenti del partito avrebbero indicato come possibile assessore della giunta di Nello Musumeci. Al di là di Forza Italia, va registrato un ottimo risultato complessivo delle liste a sostegno del candidato del centrodestra, ma anche un netto voto disgiunto “contro” Musumeci. Se infatti, come detto, l’aspirante governatore a Siracusa si ferma al 34 per cento dei consensi, le liste sfiorano il 38 per cento. Anche grazie all’apporto della lista Popolari e autonomisti-Idea Sicilia: anche qui, in campo è sceso un deputato uscente come Pippo Gennuso. Oltre il 5,7 per cento invece va l’Udc di Cesa degli altri ex colleghi di Gennuso: Pippo Sorbello e Giambattista Coltraro. In linea col dato complessivo quello della lista che unisce Fratelli d’Italia e Noi con Salvini, poco sotto il 4 per cento.
Anche il Partito democratico, che a Siracusa ha vissuto alcuni momenti di tensione nella formazione delle liste, di fatto conferma in provincia il dato regionale, con una percentuale superiore al 14 per cento, dovuta anche probabilmente alla spinta di un assessore in carico come Bruno Marziano, ma anche di alcuni dirigenti di partito come Giovanni Cafeo e Paolo Amenta. Ottiene un ottimo risultato, invece, nel collegio, Alternativa popolare: il dato in questo caso “doppia” quello regionale, attestandosi sopra l’8 per cento, grazie probabilmente anche allo sforzo del presidente uscente della commissione bilancio Vincenzo Vinciullo. Uno sforzo che potrebbe però alla fine risultare vano, visto che Ap, al momento, sembra lontano dalla soglia minima del 5 per cento. Basso, molto basso invece il dato di Sicilia Futura-Psi, che si ferma attorno all’1,5 per cento. Si ferma attorno allo 0,4 per cento il movimento “Siciliani liberi” a sostegno di Roberto La Rosa.
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06 Novembre 2017, 15:35