“Siringhe e rifiuti fuori la scuola” | La denuncia dei genitori

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02 Ottobre 2019, 12:43

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PALERMO – “Pare che per qualcuno la scuola dell’infanzia comunale ‘Giuseppe Di Matteo’ sia il luogo ideale per scaricare rifiuti e per rovinarsi la vita rovinandola anche agli altri”. La denuncia arriva da Vincenzo Lo Piccolo, padre di due bambini che frequentano la scuola e presidente del consiglio di interclasse del plesso: la struttura si trova in via Enea Rossi, una strada senza sbocchi nella zona di corso Calatafimi; lungo la via sono ‘ospiti fissi’ rifiuti di ogni genere, tra materassi, copertoni, tavole di legno e mobili, e più recentemente i genitori hanno notato diverse siringhe come quelle comunemente usate da chi fa uso di eroina.

“Abbiamo chiesto ripetutamente a tutti gli organi e le autorità competenti di procedere alla pulizia – spiega Lo Piccolo –, sia quando ancora in strada c’erano solo rifiuti meno insoliti, sia appena abbiamo trovato le siringhe”. Che in effetti sono state rimosse il 30 settembre dopo la segnalazione del genitore, come annunciato dal presidente della IV Circoscrizione Silvio Moncada. “Lasciare le siringhe a due passi da una scuola è davvero un atto criminale – afferma il presidente –. Purtroppo l’intera zona è soggetta a fenomeni di abbandono di rifiuti di ogni tipo, ed è comprensibile come questo diventi difficile da gestire anche per la Rap, ma le segnalazioni dei cittadini sono comunque fondamentali affinché si possa intervenire tempestivamente”. Lo Piccolo sottolinea che “rimangono comunque dei problemi: la costante presenza di tutti gli altri rifiuti lungo la via fino alla scuola, e il fatto che sia saltata una pulizia straordinaria che il Comune aveva promesso in settimana”.

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I genitori lamentano anche l’assenza di controlli a impedire che la scuola venga presa d’assalto da chi, in via Rossi, decide di scaricare selvaggiamente l’immondizia o di appartarsi per fare uso di droga. “È vero che le siringhe sono state rimosse e questo è solo un bene – dice – ma non essendoci una reale vigilanza presumiamo che chi le ha lasciate tornerà a lasciarne altre. Noi genitori non possiamo nemmeno fermarci con l’auto perché i nostri figli metterebbero piede su questo scempio, parliamo pur sempre di bambini di cinque anni. Eravamo, e siamo, disposti anche a bloccare la strada pur di essere ascoltati”.

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02 Ottobre 2019, 12:43

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