28 Dicembre 2021, 22:14
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CATANIA. Un’operazione della Polizia Provinciale, coadiuvata da personale dell’E.P.S., finalizzata alla repressione dei reati ambientali, si è svolta presso un noto frantoio all’interno del centro abitato del Comune di Biancavilla.
I gestori dell’impianto di vecchia generazione, che utilizzava il metodo di spremitura a freddo delle olive, effettuavano al proprio interno la miscelazione di acque di scarico di vario genere, consistenti in acque reflue di vegetazione, acque reflue derivanti dal trattamento di frantumazione e pressatura delle olive, acque di lavaggio dei macchinari e acque di lavaggio e sgrassatura della pavimentazione. Per questa ultima operazione di sgrassatura venivano utilizzate sostanze a base minerale, che non opportunamente separate e trattate rendevano il refluo derivante dall’attività di molitura non più idoneo per l’uso in agricoltura, poiché rifiuto pericolosi.
Per disfarsi di tali rifiuti la ditta, attraverso un sistema a pompe, li caricava in una botte e li trasportava illecitamente nel punto di scarico, in C.da San Giovanni, in prossimità del canale di scarico del depuratore comunale nel Vallone Sanfilippo, in territorio di Biancavilla, dove il rifiuto liquido pericoloso veniva sversato al suolo e per ruscellamento raggiungeva il corso l’acqua.
Parte delle acque reflue di lavaggio macchinari e pavimentazione, anch’esso pericoloso, veniva sversato attraverso delle canalette di raccolta e un sistema di bypass all’interno della rete fognaria comunale, attraverso un tombino posto all’ingresso del frantoio.
Per tutti i rifiuti liquidi presenti, consistenti in circa litri 6.500 contenuti sull’autobotte e circa 18 metri cubi contenuti nella vasca di raccolta veniva disposto dalla polizia Giudiziaria l’invio a regolare smaltimento, per evitare problemi igienico sanitari.
L’amministratore della società ed un socio venivano denunciati per gestione, trasporto e smaltimento illecito di rifiuti.
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28 Dicembre 2021, 22:14