17 Giugno 2015, 10:11
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CATANIA – Sono passati quasi due mesi dalla sua scomparsa, eppure Smeraldina continua ad essere presente più che mai. Nei pensieri di chi l’ha sempre amata e con i fatti. Piccoli gesti pronti a trasformarsi in grandi azioni per chi è costretto a vedere, giorno dopo giorno, i propri figli combattere contro patologie rare che rendono l’organismo sempre più debole e insofferente. “Nella follia di uno Stato allo sbando, chi come noi ha perso una figlia e vorrebbe restituire i farmaci e i presidi medico-chirurgici si sente dire “teneteveli”! Bene, allora, visto che a chiacchiere sono tutti forti, pensiamo noi a fare un pò di fatti. Una parte li stiamo donando ai bambini italiani in difficoltà e un’altra parte volerà nella Striscia di Gaza dove ci sono veri medici che, mettendo a rischio la loro vita, provano ad aiutare piccoli costretti a fare i conti con guerra e violenza piuttosto che con parchi e amore”.
A scrivere questo post sul gruppo Facebook “Smeraldina siamo con te” è Giuseppe Camiolo, padre della piccola deceduta lo scorso 22 aprile, dopo 4 anni di stato vegetativo a seguito di complicanze durante il parto. “Il nostro gesto – spiega a Live Sicilia Catania Camiolo – nasce dal fatto che Smeri ci ha insegnato sin dal primo istante quanto si possa essere generosi nonostante il dolore e la sofferenza. Il giorno in cui è volata via ho promesso a lei e ai genitori dei bambini affetti da patologie rare, che con tanto amore ci sono stati accanto in questi anni, che avrei visitato loro come gesto di riconoscenza nostro e di Smeralda. Solo chi vive certi drammi riesce a comprendere quanto si è soli spesso nella quotidianità se hai a che fare con malattie o, come nel caso di nostra figlia, di errori umani che ti portano via il sorriso”.
Il Mohammed al-Durrah children’s hospital a cui saranno destinati i farmaci è l’unico ospedale della Striscia di Gaza che fornisce assistenza sanitaria ai bambini nella zona est di Gaza City. Secondo i dati del Ministero della Salute palestinese, il numero dei minorenni visitati nell’ospedale durante il solo mese di agosto 2010 è stato di 130.000, con 300.000 test di laboratorio eseguiti. Numeri consistenti che rendono ancora più nobile il gesto della famiglia Camiolo.
Nelle parole del papà di Smeralda, però, si incrociano gratitudine verso chi ha continuato a sperare per la piccola e rabbia. Tanta rabbia per chi ha reso vano un sogno trasformandolo in un incubo degno di un’aula di un tribunale. “Aspettiamo la sentenza – continua Camiolo – augurandoci che vi sia il massimo della severità per chi ha ridotto nostra figlia in quello stato, oggi più che mai che Smeralda non c’è più e le nostre speranze sono ormai inutili. La città di Catania c’è stata vicina in mille modi insieme a tutti coloro che non hanno esitato ad esprimere parole di conforto e cordoglio per noi. Il fatto che l’azienda ospedaliera del Garibaldi Nesima e, in particolare, il reparto di Ginecologia dove nostra figlia è nata non abbiano dimostrato sensibilità verso la sua scomparsa ci rincresce e nello stesso tempo ci fa parecchio riflettere”.
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17 Giugno 2015, 10:11