PALERMO – Nessun errore o svista da parte dei giudici. La Corte di Cassazione i primi giorni di dicembre, ma la motivazione è stata depositata ora, ha respinto il ricorso straordinario di Gaetano Cappellano Seminara.
La vicenda ruota attorno al trolley con dentro 20 mila euro che, così hanno stabilito i giudici con la sentenza definitiva di condanna, l’avvocato e amministratore giudiziario consegnò nell’abitazione di Silvana Saguto. Erano il prezzo della corruzione. Sono entrami in carcere.
Cappellano Seminara contestava la collocazione temporale del fatto: non il 29 giugno 2015 ma il giorno successivo. Circostanza quest’ultima che, se dimostrata, gli avrebbe consentito di essere giudicato senza applicare la successiva legge cha ha inasprito la pena per la corruzione.
Le prove contro Gaetano Cappellano Seminara
I giudici spiegano che “la dazione del denaro da Cappellano Seminara alla Saguto era dimostrata da una serie di elementi così identificati: le conversazioni telefoniche a partire dall’8 giugno 2015 nelle quali Saguto rappresentava a Cappellano Seminara la necessità di un suo aiuto per ripianare i debiti familiari; la cessazione delle conversazioni a partire dal 1°luglio 2015, da cui si evinceva che il problema era stato risolto; la telefonata del 30 giugno 2015 nel corso della quale Cappellano Seminara si accordava con la Saguto per portarle a casa dei ‘documenti'”.
Ed ancora: “Il servizio di osservazione compiuto dalla polizia giudiziaria che attestava la visita fatta da Cappellano Seminara a casa della Saguto la sera del 30 giugno 2015; i versamenti fatti sui conti correnti della Saguto e del marito in date successive al 1°luglio 2015.
Da qui, scrivono i supremi giudici, la conclusione che “non vi è stata alcuna svista o errore percettivo nella sentenza”. Cappellano Seminara è stato condannato a pagare le spese processuali. Per l’avvocato e gli altri imputati, tra cui la stessa Saguto, è in corso in il processo di appello a Caltanissetta.
Appello in corso
La Corte di Cassazione, infatti, pur sancendo al colpevolezza degli imputati aveva rinviato gli atti perché alcuni reati contestati nei capi d’imputazione sarebbero già prescritti e pertanto le pene vanno rideterminate.
Dovrebbe arrivare un leggero sconto rispetto alle precedenti pene: 8 anni e 6 mesi a Saguto, 7 anni e 7 mesi Cappellano Seminara.