Precari, Province e Comuni | Manovrina avanti, tra le polemiche

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29 Novembre 2016, 21:12

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PALERMO – Tra polemiche e accuse, l’Assemblea regionale siciliana ha avviato l’esame e il voto della legge di assestamento. E l’Aula ha dato il via libera ad alcune norme molto attesE. A cominciare dai Fondi destinati ai Comuni: il governo ha portato in Aula l’emendamento che prevede l’accensione di un mutuo da 65 milioni per garantire gli investimenti.

L’emendamento è stato approvato insieme all’articolo 10 della “manovrina” che destina anche i fondi per i Comuni in dissesto. L’articolo prevede un contributo di 1,3 milioni di euro per i lavoratori precari degli enti, di 3,4 milioni per i precari delle ex Province e di 1,6 milioni per i Comuni che hanno subito una riduzione delle royalties sugli idrocarburi.

Via libera anche all’assegnazione straordinaria per Città metropolitane e liberi consorzi: 23,9 milioni di euro andranno quindi agli enti, in gravissima difficoltà economica. Di questi, 350 mila euro andranno specificamente ai lavoratori precari del libero Consorzio di Enna. I fondi complessivi verranno poi distribuiti tra gli enti, in base alla gravità dello squilibrio finanziario. Una logica criticata in Aula ad esempio dal deputato di Forza Italia Giuseppe Milazzo: “Paradossalmente, gli enti che hanno compiuto sforzi enormi per mantenere i conti in ordine, non vengono premiati. La Provincia di Palermo, ad esempio, è disastrata”. Ma l’articolo è passato nella forma originaria.

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Così come, poco prima, era stato il turno dell’articolo col quale sono stati riconosciuti i Fondi per l’assistenza agli alunni disabili : 5 milioni per il 2016 e 19,1 milioni per gli anni 2017 e 2018. Polemiche anche qui, però, sulla scelta del governo di “avocare” la competenza relativa a questi servizi: passerà dalle ex Province all’assessorato regionale alla Famiglia che a sua volta potrà delegare le Città metropolitane e i Liberi Consorzi. Un emendamento in Aula del governo, che riconosce a questi enti la potestà di procedere autonomamente alle procedure di affidamento dei servizi, ha sgombrato i dubbi su un provvedimento che, secondo l’opposizione, mirava a mettere nelle mani del governo regionale la possibilità di fare nuove assunzioni.

Come detto, poi, il governo è caduto in occasione del voto sul pagamento dell’Iva su un contratto tra Regione e Trenitalia. Il voto segreto ha messo in luce ha bocciato l’articolo. Uno scivolone frutto ancora una volta delle tensioni di una maggioranza divisa anche oggi, sul tema dei contributi a pioggia stralciati dal presidente Ardizzone. La deputata Pd Valeria Sudano ha anche minacciato di votare contro la legge, mentre altri deputati dem, oltre al deputato Udc Totò Lentini, hanno accusato Ardizzone sia durante la seduta, sia durante un incontro informale durante una pausa della seduta stessa.

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29 Novembre 2016, 21:12

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