“Soldi restituiti, niente peculato” | Il dirigente Coscienza si difende

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19 Dicembre 2017, 18:45

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PALERMO – “Ho restituito i soldi, il peculato dove sta?”, si difende così Silvia Coscienza, dirigente della Regione indagata per essersi appropriata di un compenso di 39 mila euro violando la regola che prevede l’omnicomprensività del compenso. È la stessa indagine che coinvolge il dirigente generale della Funzione pubblica Luciana Giammanco.

Coscienza tra l’ottobre 2013 e lo stesso mese del 2014 ha ricoperto l’incarico aggiuntivo di commissario straordinario dell’Ato Trapani2 Belice-Ambiente. In una nota spiega: “Tengo a precisare che detti compensi sono ancora normati, in Sicilia (Regione a Statuto autonomo ed in materia di personale avente potestà esclusiva e non concorrenziale) dal Decreto del Presidente della Regione n.28 del 19 Febbraio 2003 così come modificato ed integrato dal D.P.R del 8 Maggio 2009. In forza di tale norma (unico riferimento normativo in Sicilia) il compenso spettante per l’attività di commissario straordinario è dovuto a dirigenti e funzionari che espletano tale attività. La norma nazionale che ha previsto per i dirigenti generali ed i dirigenti dello Stato una modifica sui compensi aggiuntivi per tale fattispecie d’incarico, non è stata ancora recepita in Sicilia. Esiste solo una circolare del 2014, a firma Luciana Giammanco, che ha tentato di mettere ordine in una materia in cui regna una confusione estrema. In ogni caso chi scrive, al fine di evitare d’incorrere in spiacevoli equivoci e d’essere tacciata come incauta profittatrice, pur avendo ricevuto l’incarico nel 2013 (prima della circolare Giammanco) ha restituito le somme richieste alla Regione Siciliana”.

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19 Dicembre 2017, 18:45

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