Solo per i suoi occhi

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08 Luglio 2015, 13:41

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Poteva esserci il buio più fondo, la notte più scura; poi arrivavano gli occhi di Cristiana (Cri) e il giorno – ogni giorno – si accendeva. Ora che Cristiana Matano è morta, come dicono alcuni, mentre noi preferiamo dire che si è solo spostata nella felicità dell’attico, molti potrebbero essere i modi per piangerla, elogiarla, non dimenticarla.

Perché era una brava giornalista, perché era una donna incantevole che non lesinava dolcezza, da accoppiare alla grinta; e sono le persone migliori: quelle che sanno battersi per un’idea, per una cosa storta da raddrizzare, per un interesse legittimo, per un sogno, senza mai smarrire grazia e gentilezza.

Eppure noi la ricordiamo soprattutto – pur essendo vero il catalogo precedente e verificabile presso coloro che l’hanno amata – per i suoi occhi, che inondavano di chiarore ogni cosa. La ricordiamo addobbata di una veste regale, vestita cioè di se stessa, della leggerezza cui mai rinunciava. La ricordiamo per la sua bellezza di fuori che, per quanto bellissima, era il pallido riflesso della bellezza di dentro. Ricordiamo Cri (Cristiana), perché è stata il dono, anche di un semplice istante.

E abbracciamo i suoi cari che vivono l’ora del pianto, ma sono partecipi del miracolo di una volta e per sempre. Tutto potrà ancora essere illuminato, quando lo vorranno. Solo per i suoi occhi.

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08 Luglio 2015, 13:41

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