“Sono della Gesip |e non me ne vergogno”

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08 Marzo 2013, 12:14

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Essere dipendente Gesip non è mai stato il massimo della vita. Non perché volessi fare chissà che. Ma perché in questa città essere dipendente della Gesip è qualcosa di cui, pare, bisogna vergognarsi. Qualche volta anch’io ho avuto la tentazione di vergognarmene ma poi mi dicevo che non era la società per cui lavoravo che determinava chi fossi.

Essere dipendente Gesip significa essere guardato storto, perché ritenuto un delinquente o un parassita della società, solo per il fatto di lavorarci.

Essere dipendente Gesip vuol dire presentarsi in banca per chiedere un mutuo o un prestito e vedere il direttore di banca ritirare indietro la mano, che prima aveva allungato per salutarti, dopo aver sentito per quale azienda lavori.

Essere dipendente Gesip vuol dire svegliarsi la mattina alle 5 o alle 6 per andare a lavorare ma non esser creduto da nessuno.

Esser dipendente Gesip vuol dire aver lavorato presso gli uffici comunali dietro le quinte, senza poter mettere il proprio nome sul cartellino dietro le porte, pur facendo quanto gli altri e a volte un po’ di più.

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Essere dipendente Gesip vuol dire avere i figli che si vergognano di dire agli insegnanti o ai compagnetti che lavoro fanno mamma e papà, non perché si vergognano di mamma e papà, ma perché sanno, hanno imparato sulla loro pelle, cosa pensa la gente “di quelli della Gesip” e allora evitano. Sì, ”quelli della Gesip”. E’ questo il modo in cui tutti ci definiscono. Non come persone, ma come cose.

Essere dipendente Gesip, un onesto dipendente Gesip, vuol dire far comprendere ai propri figli che tu sei tu, sempre, a prescindere da ciò che la gente dice e pensa.

Essere dipendente Gesip non è mai stato il massimo, ma per quelli che lavoravano onestamente e diligentemente significava avere una dignità personale e lavorativa che ora ci hanno tolto, annientandoci.

Ecco cosa vuol dire essere un dipendente Gesip, vuol dire non avere il diritto di ribellarsi a chi ci ha tolto il respiro, significa non avere il diritto di reclamare il proprio lavoro, perché hanno deciso che non lo meriti, che non ne sei degno e che se ti daranno un contentino devi solo stare zitto ed accettare perché sei “della Gesip” ed è già tanto se ti ascoltano ancora. Essere dipendente Gesip vuol dire che tutti devono pagare gli errori, le magagne, le connivenze altrui. Si sono “della Gesip” e rivoglio il mio lavoro, perché io non l’ho rubato a nessuno, ma me lo hanno estorto!

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08 Marzo 2013, 12:14

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