“Sono uscito dal carcere, | aiutatemi a rinascere”

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31 Marzo 2009, 00:42

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(Una premessa necessaria. Questo quotidiano online ha iniziato una campagna per realizzare condizioni di vita più umane nelle carceri siciliane. In questo siamo perfettamente in sintonia con l’ufficio del garante per i detenuti siciliani – rappresentato dal senatore Salvo Fleres, coadiuvato dall’avvocato Lino Buscemi – che da anni conduce una splendida battaglia. E’ dunque con affettuosa attenzione che pubblichiamo questa lettera. E’ un messaggio in bottiglia. E’ la richiesta d’aiuto di un ex detenuto, un ragazzo di vent’anni che ha pagato e non vuole sbagliare più. Ci auguriamo con tutto il cuore che non venga disattesa).

Chi scrive è un ragazzo di 22 anni che vorrebbe reintagrarsi nella società dopo 2 anni e 2 mesi di galera. Il mio incubo è iniziato il 13 gennaio 2007 per colpa di alcune amicizie sbagliate, ritrovandomi senza alcuna possibilità di difendermi, con questo non voglio farle capire che sono innocente anche perché del reato che ho commesso ne ero consapevole, però pur avendo pagato la mia pena senza alcuno sconto non riesco a trovare lavoro.
Io nella vita ho sempre lavorato senza mai dare problemi ai miei familiari, sono un ragazzo che ha capito di aver sbagliato, però credo che a 22 anni si può avere un’altra possibilità e che un ex detenuto possa ritornare a vivere e a crearsi un avvenire lavorando onestamente.
Dopo tutte le sofferenze passate in galera (C.C. Ucciardone di Palermo) ora mi ritrovo a soffire anche fuori perchè le persone mi guardano come se fossi ancora un criminale, e ora come ora sono convinto che nessuna persona al mondo voglia credere in me e nelle mie capacità. Mi ricordo alcune parole di un mio compagno di cella che mi diceva sempre:”Nessuno nasce con la matricola”. Con queste parole voleva dire che nessuno nasce dentro il carcere e che quando una persona sbaglia può rimediare, ma adesso che sono fuori mi domando: “Con quale aiuto?”. Io spero tanto che ci sia qualcuno che mi possa aiutare ma soprattutto voglio ritornare a vivere. Non ho nient’altro da agguingere, non ho più lacrime da versare, ho tanta forza e volontà per andare avanti, rimediare agli sbagli commessi e non voglio più deludere le persone che in tutto questo tempo mi sono state vicine e che continuano a farlo giorno dopo giorno.
Distinti saluti, Giovanni Ruisi

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31 Marzo 2009, 00:42

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