Soppressione Tar, Bianco: |”Mercoledì un incontro a Roma”

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04 Luglio 2014, 20:32

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CATANIA. La posta in gioco è davvero altissima e la battaglia contro l’eventuale soppressione della sezione staccata del tribunale amministrativo regionale di Catania si fa sempre più agguerrita e trasversale. Tutte le forze politiche, sociali e territoriali, infatti, in queste ore dimostrano coesione e partecipazione; per ultimo anche il comitato direttivo dell’Anci ha alzato l’attenzione sulla delicata questione. Ma a scendere in campo quest’oggi sono stati proprio i presidenti della sezione Calogero Ferlisi, Salvatore Veneziano e Cosimo di Paola, i quali insieme al sindaco Enzo Bianco e numerosi relatori del mondo politico, giurisprudenziale, istituzionale e universitario hanno illustrato le iniziative da intraprendere già nei prossimi giorni per modificare il decreto disposto dalla presidenza del consiglio dei ministri e finalizzato a tagliare gli sprechi. “Stiamo cercando – ha spiegato Veneziano – di mobilitarci sin da subito per intavolare un dialogo con il governo affinché rivedano la posizione del Tar di Catania rispetto alle altre sedi”.

E il sindaco Enzo Bianco ha annunciato che già per mercoledì è previsto un incontro a Roma. “Un primo risultato seppur formale lo abbiamo già ottenuto. Siamo solo due i sindaci, (anche quello di Lecce) convocati in audizione a Roma proprio sulla base della considerazione che il tribunale di Catania è tra quelli ad avere un carico di lavoro fra i più rilevanti”. Sarebbero infatti otto le sedi delle sezioni staccate che rischierebbero la chiusura, ma il tar etneo dopo quello del Lazio e Napoli è la sezione con il maggiore carico di lavoro. “Ho già attivato – prosegue Bianco – i miei contatti a partire dal ministro Del Rio, con gli esponenti delle commissioni e poi con i parlamentari. In queste ore la mobilitazione sta ricevendo grande adesione da parte di tutte le forze politiche e non solo”.

Dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto i tempi per presentare gli emendamenti sono strettissimi. La conversione del decreto in legge, inoltre, è previo il parere dalla commissione affari costituzionali. “ I tempi sono brevi, – dice ancora il sindaco – ma abbiamo già avuto qualche riscontro positivo. Ma siamo cauti e soprattutto pragmatici perché è impensabile che il governo torni indietro su tutte le sedi, ma Lecce insieme a Catania sono sovraccarichi di lavoro dunque – conclude Bianco – ci sono i presupposti perché questa battaglia si concluda con successo”.

Nessun beneficio, dunque, specie in termini di efficienza, ma al contrario, come affermato durante l’incontro, se il provvedimento dovesse essere approvato, aumenterebbero solo i problemi di natura logistica e il sistema della giustizia amministrativa rischierebbe la paralisi. Tra i presenti anche il senatore Salvo Torrisi, nonché ex presidente dell’ordine degli avvocati del foro catanese. “ La grande condivisione- spiega Torrisi – da parte di tutte le forze politiche ci fa ben sperare. I tempi di conversione sono strettissimi, la battaglia dunque, si disputerà alla camera. Auspichiamo che la giustizia trionfi. mai come – conclude – adesso credo sia il caso di dirlo”.

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Ma secondo il deputato Andrea Vecchio, intraprendere questa battaglia facendo valere in primis alcuni aspetti del problema, quelli di cosiddetta natura clientelare, sarebbe un grave errore. “ Se poniamo l’accento sul carattere clientelare della vicenda perderemo questa battaglia. Ovviamente è solo il mio parere, – precisa il deputato – ma mi sento di mettervi in guardia in questo senso. Comprendo perfettamente i problemi, ma se vogliamo risolvere quelli della clientela dobbiamo preoccuparci di far valere prima quelli economici e politici del territorio, senza far riferimento agli spostamenti o problemi vari di strutture e cosi via. A palazzo Chigi – conclude Vecchio – sono soliti storcere il naso perché non s’interessano a questi aspetti”.

“Improvvido e antieconomico” , è considerato il provvedimento dall’ordine degli avvocati delò foro di Catania. “Il sistema della giustizia – spiega Giaconia – rischierebbe davvero il fallimento”. E per i rappresentanti del governo regionale al dibattito era invece presente Paolo Ezechia Reale, assessore regionale all’agricoltura. “ Questo problema non riguarda solo Catania – ha affermato Reale – ma tutto l’intero territorio, perché le conseguenze del provvedimento una volta approvato si andranno a ripercuotere lungo tutto il territorio, perché il lavoro che non potrà essere svolto qui a Catania, graverà sugli altri tribunali”. Il magnifico rettore dell’università degli studi di Catania Giacomo Pignataro: “Questa vicenda c’insegna come spesso i problemi e i provvedimenti non sentono le reali ragioni e motivazioni. L’università di Catania appoggia in pieno questa battaglia”.

 

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04 Luglio 2014, 20:32

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