Sorrentino: “Sarà una A difficile | Iachini la nostra guida da seguire”

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29 Luglio 2014, 14:11

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STORO – Quando decide di parlare non è mai banale. Stefano Sorrentino non ama le cosiddette frasi di circostanza, a lui piace parlare senza peli sulla lingua e allora anche oggi lo fa, in conferenza stampa a Storo. Esordisce subito con una sorta di rimprovero per la poca visibilità data ai record rosanero dello scorso campionato: “Il percorso dell’anno scorso è importante, ma viene rimarcato poco – dice Sorrentino – nessuno parla più dei record, forse erano troppo scontati, ma in passato abbiamo visto Torino e Genoa perdere anni per tornare. La A è sicuramente più difficile, ma è una sfida affascinante”. Sorrentino parla del calendario rosanero e dello scarso appeal della massima serie: “Basta vedere quanti campioni sono andati via, ma la serie A è sempre difficile. Noi siamo il Palermo, ma siamo pur sempre una neopromossa. Dovremo mantenere i piedi per terra in caso di filotto e non dobbiamo abbatterci se non arriveranno punti. Dobbiamo seguire il mister e basta. Roma e Juve probabilmente faranno un campionato a sé, squadre come Inter, Fiorentina e Napoli puntano alle coppe, poi siamo tutti nello stesso calderone”.

Il messaggio del portiere rosanero: “Lo scorso anno la facevamo da padrone già prima di scendere in campo, mentalmente. Eravamo avvantaggiati dai record, poi in campo si vedeva la differenza. Serve lo stesso entusiasmo, ma senza presunzione di dire che siamo bravi. Serve l’umiltà giusta per lottare fino in fondo. Mi piacerebbe essere uno dei migliori portieri italiani, nuovamente. Ritornare in Serie A con due anni in più può portare sia a momenti difficili che a momenti positivi. Però ho voglia, sono carico per questa avventura e magari potrò levarmi qualche sassolino dalle scarpe”.

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Sorrentino continua a dare stoccate al Catania e alla domanda su un possibile derby in Coppa Italia, lui risponde così: “Non ci stimola, siamo indifferenti. Deve essere qualcosa che stimola loro, non noi. Noi siamo in serie A e loro sono in serie B. Nel caso dovesse esserci il derby, allora lo giocheremo per vincere, ma questo come per ogni altro avversario. La vita è fatta di scale, e noi oggi siamo un gradino sopra. Per noi comunque è importante andare avanti, anche se punteremo a toglierci delle soddisfazioni in campionato”. Poi una raccomandazione, non ripetere certi errori: ” A gennaio, nell’anno della retrocessione, era una polveriera. Quattro allenatori, due direttori, spogliatoi a parte, gente che non si allenava e poi giocava… Sembra casuale, ma anche in altre squadre retrocesse si vede lo stesso film. Mi auguro possa essere diverso. Io sono il più vecchio del gruppo e ci metto la mano sul fuoco che quella situazione nello spogliatoio non si ripeterà. Quell’anno addirittura non parlavo con certi compagni”.

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29 Luglio 2014, 14:11

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