Sospesa l’ordinanza di Musumeci| Rifiuti, i sindaci non decadono

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25 Luglio 2018, 14:23

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PALERMO – Il Tar Sicilia ha sospeso l’ordinanza emanata a giugno dal governatore Nello Musumeci che imponeva ai sindaci siciliani la stipula di contratti per l’invio fuori dal territorio regionale dei rifiuti indifferenziati “eccedenti” frutto della scarsa o mancata raccolta differenziata. L’ordinanza aveva individuato nel 31 luglio la dead line entro cui fornire i contratti con una delle quattro società che avevano risposto al bando della Regione: i sindaci avrebbero dovuto fornire la documentazione al dipartimento regionale Acqua e rifiuti, pena la decadenza delle amministrazioni comunali. La sospensiva decisa dal Tribunale amministrativo regionale, su richiesta dei sindaci di Palermo e Catania, Leoluca Orlando e Salvo Pogliese, congela la situazione in attesa del giudizio di merito.

Senza l’intervento del presidente della prima sezione del Tribunale amministrativo regionale, Calogero Ferlisi, il mancato rispetto dei diktat della Regione avrebbe comportato “l’attivazione delle procedure di decadenza” delle amministrazioni locali rimaste indietro nel panorama della raccolta differenziata. L’ordinanza fissava inoltre la quota massima di rifiuti indifferenziati da potere inviare in discarica: non oltre il 70% del quantitativo prodotto nell’anno precedente. La decisione di sospendere parzialmente l’ordinanza di Musumeci, secondo il presidente del Tar, non nuocerà ai provvedimenti messi in campo dalla Regione “che anzi potrà fruire di un certo lasso di tempo – si legge – per sollecitare i comuni ad attuare una leale collaborazione” con Palazzo d’Orleans “per una definitiva soluzione dell’ultradecennale emergenza legata allo smaltimento dei rifiuti”. La decadenza degli organi comunali, secondo Ferlisi, “potrebbe determinare una gravissima situazione di conflitto istituzionale e amministrativo”: a rischio, secondo il Tar c’è il raggiungimento di quegli stessi obiettivi “ragionevolmente e legittimamente perseguiti dall’ordinanza”. 

 

“L’invio dei rifiuti all’estero è una competenza dei comuni e non della Regione – aveva spiegato pochi giorni fa Musumeci -. Lo ha chiesto il governo nazionale e noi abbiamo spiegato ai comuni che la soluzione per affrontare il problema delle discariche sature, visto che nessuno si è mai preoccupato di creare nuovi impianti in Sicilia, comporta una scelta intorno al 30% dei rifiuti da mandare fuori”. Sul termine del 31 luglio fissato per i comuni il presidente della Regione aveva risposto in questi termini: “Vedremo se c’è buona volontà e come, nel frattempo, si saranno mossi i comuni, speriamo avranno recepito il messaggio, questa battaglia di civiltà va affrontata non solo dalla Regione”.

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E intanto, Orlando brinda alla sospensiva anche nella veste di presidente di Anci Sicilia: “Si tratta certamente di un provvedimento importante che conferma innanzitutto la necessità di un rapporto collaborativo e dialogante fra tutte le amministrazioni pubbliche coinvolte, che in modo responsabile devono fare scelte sicuramente urgenti ma certamente applicabili e realistiche – afferma -. Il quadro che si delinea conferma la necessità di un piano organico e complessivo di impiantistica pubblica regionale, afferente tutti i settori della raccolta dei rifiuti e conferma l’importanza della differenziata e del suo potenziamento, per il quale credo che sia massimo l’impegno di tutti i sindaci siciliani. Solo così potremo finalmente uscire da quello stato di ‘calamità istituzionale’ – conclude il sindaco di Palermo – creato dalle carenze e dai ritardi della struttura regionale negli ultimi venti anni”.

*Aggiornamento ore 19.42
“Il decreto del Tar di Palermo è il riconoscimento della serietà e legittimità della nostra ordinanza sui rifiuti. Si sospende soltanto la decadenza dei sindaci inadempienti, ma si conferma la bontà di tutta l’ordinanza sorretta ‘da forti e articolate motivazioni'”. Lo afferma il governatore Nello Musumeci che aggiunge: “Secondo il Tar, l’ordinanza regionale ‘impone doverosamente ai Comuni che non abbiano raggiunto la soglia di raccolta differenziata di almeno il 30 per cento di attivarsi immediatamente entro il 31 luglio 2018’ e, di fatto, autorizza l’amministrazione regionale a ‘disporre tutte le misure ritenute più appropriate per realizzare, in sostituzione dei Comuni inadempienti, gli obiettivi perseguiti con l’ordinanza regionale'”. Il presidente della Regione poi annuncia: “Nelle prossime ore il governo adotterà tutte le misure necessarie, senza escludere la nomina dei commissari, come ci autorizza a fare lo stesso Tar”. Aggiunge il governatore: “Confido, tuttavia, nella leale collaborazione dei Comuni e soprattutto dei sindaci delle grandi città capoluogo che da decenni non si occupano, colpevolmente, della raccolta differenziata, in una disarmante alleanza con passati governi regionali omissivi e compiacenti, utilizzati ancora oggi da alcuni amministratori come comodo alibi per eludere i propri obblighi di legge in materia di rifiuti”.

Sulla sentenza del Tar interviene anche il capogruppo di Forza Italia all’Ars Giuseppe Milazzo: “Per la prima volta una decisione di grande impatto del governo regionale non viene travolta dal Tar, come non era mai accaduto negli anni passati – afferma -. Le opposizioni, invece di blaterare, M5s in testa, dovrebbero imparare a leggere le decisioni dei giudici: in questo caso tutto l’impianto dell’ordinanza, compresa la decisione di sostituire i comuni con commissari nominati dalla Regione, è del tutto salva”. Secondo Milazzo “adesso si è capito che sui rifiuti si fa sul serio. Se ne faccia una ragione il sindaco Orlando – è la stoccata del capogruppo di Forza Italia a Palazzo dei Normanni – che adesso deve essere consequenziale. Basta chiacchiere”.

“Quante bugie! Bisogna sapere leggere, il Tar promuove l’ordinanza (4rf) sui rifiuti di Musumeci! Il tribunale amministrativo conferma e legittima tutta la linea dettata dal presidente, abolendo solamente la decadenza degli organi comunali ‘per evitare una situazione di conflitto istituzionale che potrebbe pregiudicare il raggiungimento di quegli stessi obiettivi ragionevolmente e legittimamente perseguiti dall’ordinanza’, mantenendo però il diritto al commissariamento. È dunque confermata la fermezza di Musumeci nei confronti dei Comuni inadempienti sul tema dei rifiuti; per troppo tempo ha regnato l’immobilismo, per troppo tempo questa terra è rimasta nella palude, finalmente grazie al decisionismo del Presidente Musumeci si danno regole certe che tutti devono rispettare. A noi non servono gli spot, noi miriamo alla normalità, dove per normalità significa dare ai siciliani a fronte dei doveri, gli stessi diritti che hanno i cittadini in tutta Italia”. Lo dice Giusi Savarino, presidente della Commissione Ambiente Ars. 

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25 Luglio 2018, 14:23

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