Sospetta le corna, chiama il detective| ma viene truffato di mille euro

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25 Gennaio 2012, 16:27

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Il sospetto lo tormentava giorno e notte, pensava che sua moglie lo tradisse, così un impiegato di Cefalù, di 60 anni, ha deciso di rivolgersi a un’agenzia investigativa privata trovata su internet. Ma finisce per essere truffato. Un’indagine (quella vera) condotta dal dirigente del commissariato della cittadina normanna, Manfredi Borsellino, che grazie anche ai suoi trascorsi alla polizia postale è riuscito a risalire ai presunti truffaldini on-line denunciandoli per truffa, falso e sostituzione di persona alla procura di Termini Imerese.

La storia inizia lo scorso settembre. L’uomo, divorato dal dubbio, trova on-line un sito (www.investigazionisicure.com) che sembra fare al suo caso. Chiama il relativo numero verde (800 180 469) e parla con tale Roberto che lo rassicura: in venti giorni gli avrebbe detto tutto. Ma servivano 900 euro, di cui 650 a titolo di acconto per avviare le investigazioni. Il versamento doveva essere effettuato su una carta ricaricabile della Poste e, sempre Roberto, dà all’uomo il numero del suo cellulare per potersi tenere strettamente in contatto.

L’uomo si convince e fa il versamento ma passa una settimana e non arrivano notizie. Quindi chiama Roberto che alcune notizie ce le ha, ma servono altri 400 euro, da accreditare sempre nella stessa carta, per ottenere “intercettazioni retroattive a un anno sul telefono della moglie”. Roba da fantascienza. Ma l’uomo ci crede, versa gli ulteriori danari, e concede anche una proroga all’improvvisato Sherlock Holmes.

Ma i giorni passano, altri venti e da Roberto non arriva nulla. L’uomo chiama e il sedicente detective gli comunica che non erano emersi elementi utili e, quindi, bisognava proseguire nelle indagini. Verso metà novembre l’uomo comincia a nutrire più di un dubbio di essere stato preso in giro. Chiama ancora una volta Roberto e questi gli dice di essere “in costante rapporto con i suoi agenti sul posto” e che a giorni attendeva notizie utili sulla presunta fedifraga.

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L’uomo capisce e si rivolge alla polizia. Le indagini, condotte da Borsellino, partono dal numero della carta ricaricabile sulla quale erano già stati versati 1.050 euro. Dal codice fiscale si risale al titolare, N.M., romano di 53 anni residente a Vallinfredda, comune in provincia di Roma. Sul suo conto ci sono già precedenti per truffe condotte con lo stesso metodo di reclutamento via internet ed è intestato a lui il sito al quale l’uomo si è rivolto per dipanare i suoi dubbi coniugali.

Gli investigatori (quelli veri) passano a setaccio i movimenti della carta delle Poste e trovano due passaggi di denaro a favore di C.C., una romana di 24 anni residente a Cerveteri, di recente segnalata alla procura di Crema sempre per truffa e in concorso con N.M. Una verifica alla prefettura di Roma svela che ai due non è mai stata rilasciata alcuna licenza per compiere investigazioni private. Inoltre, sempre N.M., risulta amministratore della “World Internet Investigation srl” e socio della “Detective International School srl”, compagine gestita da personaggi denunciati per reati in materia finanziaria e ricettazione.

Una vera e propria associazione a delinquere per la polizia di Cefalù che ha denunciato i due alla procura di Termini. Mentre l’uomo è rimasto col suo dubbio, ma con mille euro in meno.

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25 Gennaio 2012, 16:27

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