Sostare, bocciato odg |contro le consulenze

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17 Febbraio 2016, 14:29

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CATANIA – Un segnale. Mancato. Così un infuriato esponente di Catania futura, Carmelo Coppolino, commenta la bocciatura dell’ordine del giorno presentato ieri pomeriggio, che impegnava l’amministrazione a non concedere più consulenze esterne a Sostare, la cui concessione è al centro della delibera rinviata per ben tre volte dall’aula. Il sospetto che, dietro quanto predisposto dall’amministrazione, ci possano essere fessure per concedere poltrone e incarichi continua a pesare sull’atto, su cui l’aula ha presentato numerosi emendamenti, evidenziando, ancora una volta ieri sera, di non essere disposta ad approvare senza alcune modifiche. E senza che, a fronte dei sacrifici richiesti ai cittadini, vi sia la certezza di non vedere più quelli che in molti considerano “sprechi”, primo fra tutti quello delle consulenze.

“Chiedevamo all’amministrazione di impegnarsi a eliminare consulenze e sprechi – commenta Coppolino – ma in sedici consiglieri hanno pensato bene di respingere la proposta, evidenziando una linea netta tra chi cerca di recuperare risorse e chi no. Li ringrazio – continua ironico – per il segnale che hanno dato alla città”.

Un episodio che il consigliere definsce grave, soprattutto perché evidenzierebbe l’incongruenza di chi, da un lato, chiede l’aumento della tariffa per sanare il bilancio di Sostare e, dall’altro, non prevede l’eliminazione dei costi che, pare, abbiano portato alla perdita da parte della società, di centinaia di migliaia di euro l’anno. “La società è in deficit di 300 mila euro – prosegue – ma basterebbe eliminare le consulenze e l’affitto per sanarla, evitando nello stesso tempo di aumentare la tariffa della sosta. Forse qualcuno vuole mantenere lo status quo, non votando un ordine del giorno che, noi di Catania futura, riteniamo ovvio”.

Non così, evidentemente, per i sedici che hanno bocciato un atto che, nelle intenzioni di chi lo ha proposto, serviva da segnale verso una gestione differente della cosa pubblica, scevra per quanto possibile dal clientelismo imperante in terra di Sicilia. Un aspetto evidenziato anche da Niccolò Notarbartolo che, conti alla mano, ha chiesto all’assessore Girlando – che ha presentato la delibera in aula – come verrà impiegato il milione e passa di euro recuperato con l’aumento della tariffa. Il consigliere Pd ha sottolineato come, eliminati i circa 300 mila euro di perdite, tolto anche quanto dovrebbe spettare al nuovo Direttore generale – ancora da nominare – e altre voci, rimarrebbe oltre un milione. “Stiamo togliendo oltre un milione di euro dalle tasche dei catanesi, ma non si sa per quale motivo né come verranno impiegati- ha detto. Non c’è disincentivazione della sosta, la delibera non prevede alcun intervento sulla mobilità, non prevede l’eventuale fusione con l’Amt” – scongiurata con l’ordine del giorno presentato dal capogruppo di Grande Catania, Giuseppe Castiglione, e approvato dall’aula. Argomenti in parte ripresi dal consigliere di Catania futura Agatino Lanzafame: “Non si capisce quale sia la strategia complessiva per il futuro dell’azienda”.

Insomma, la tensione resta alta e la seduta di stasera potrebbe finire, ancora, con un nulla di fatto, anche se, in seconda convocazione, basteranno 18 consiglieri per portate a casa la delibera (dopo i numerosi emendamenti) che, stando agli insistenti rumors in aula, sembra interessare, e molto, a un gruppo consiliare in particolare cui fa riferimento l’attuale presidente.

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17 Febbraio 2016, 14:29

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