17 Giugno 2014, 05:02
5 min di lettura
CATANIA- Per valutare l’operato di Giacomo Scarciofalo, direttore generale della Sostare, partecipata del Comune che gestisce le strisce blu, Gilberto Cannavò, presidente del Cda dell’azienda, ha affidato una consulenza legale lampo dall’importo record: 2.400 euro per un giorno di lavoro.
I tempi, nella battaglia che silenziosa si combatte per la poltrona del direttore generale della Sostare, sono strettissimi. Non a caso Gilberto Cannavò il 3 giugno ha protocollato e affidato l’incarico all’avvocato Filippo Maugeri, un esterno all’amministrazione, che il giorno successivo, il 4 giugno, aveva già emesso fattura e consegnato la consulenza, da 13 pagine: valore 2.386,80 euro, quasi 200 euro a foglio.
Il documento contiene le possibili soluzioni per “mandare a casa” Scarciofalo, ex segretario provinciale della Cgil nominato nel 2002 alla guida della partecipata catanese durante l’amministrazione di centrodestra. Il più quotato, come successore, è l’avvocato Gianfranco Todaro, si dice molto vicino al vicesindaco Marco Consoli.
Per liberare la poltrona da circa 100mila euro/anno, del manager della Sostare, Cannavò ha scelto di non passare dall’avvocatura comunale, che vanta un esercito di professionisti arruolati, né dall’avvocatura della Sostare, che vede in prima linea l’avvocato Salvatore Neri. Per interrompere il rapporto di lavoro con il direttore generale deve venire meno la fiducia e il presidente punta il dito contro il verbale, siglato nel maggio 2013 con Cgil, Cisl e Uil che ha portato all’aumento contrattuale di 3 ore per tutti i dipendenti, in cambio di nuovi servizi che erano stati contrattualizzati dal Comune: gli addetti alle strisce blu dovevano occuparsi di Zone traffico limitato, San Giovanni Li Cuti, cimitero.
Il rappresentante legale della Sostare, però, non era Scarciofalo, ma l’ex presidente del Cda Gianfranco Romano, lo stesso che, si legge nel verbale, “comunica l’estensione dell’orario di lavoro dal primo luglio a 33 ore con graduale avanzamento entro la fine dell’anno fino al raggiungimento delle 36 ore”.
Può il direttore generale essere licenziato per una decisione assunta dal presidente del consiglio di amministrazione?
Secondo il consulente Maugeri, contratto collettivo alla mano, “il direttore generale ha una particolare autonomia nella direzione e nel regolamento dei servizi e degli uffici”, a lui viene riconosciuta “autonomia di decisione e direzione e un ruolo di indipendenza nella gestione del personale”.
Per questo, Scarciofalo, “non può che essere ritenuto quantomeno corresponsabile della decisione”.
A questo si aggiunge che il bilancio del 2013 chiude con un disavanzo di circa 200 mila euro, cifra simile al costo, per l’azienda, dell’aumento delle ore lavorative causato da nuovi servizi contrattualizzata dal Comune di Catania durante l’era Stancanelli. Nel 2014 il Comune di Bianco non ha rinnovato l’incarico, per la Sostare, di sorvegliare le zone traffico limitato, il cimitero e il borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti. Il costo degli aumenti ricade, per questo, sulle casse aziendali e il direttore Scarciofalo sarebbe stato “consapevole del rischio”.
“Stranamente -spiega a LivesiciliaCatania Giacomo Scarciofalo– non viene tenuto in considerazione il fatto che ho evitato, alla Sostare, perdite per 300mila euro bloccando l’accordo fatto dall’amministrazione Stancanelli con Virlinzi: erano stati concessi 230 stalli in zone di altissimo valore alla società Parcheggio Europa per 40 anni a titolo di risarcimento del danno per il sequestro del cantiere operato dalla magistratura. Nessuno dell’amministrazione Bianco mi ha ringraziato, forse ho dato fastidio?”.
Secondo il presidente della Sostare Gilberto Cannavò sarebbe tutto regolare: “Sono cose che attengono a problematiche interne”, spiega a LivesiciliaCatania.
Come mai non si è rivolto all’avvocato Neri assunto dalla Sostare? “Sono aspetti -conclude il presidente della Sostare- totalmente differenti. Da questo punto di vista non ho niente da dire, eccetto che sono stati rispettati i minimi tariffari”.
Cannavò, dopo la pubblicazione dell’articolo ha inviato la seguente nota, che viene pubblicata integralmente.
“Ho avuto modo di leggere l’articolo pubblicato oggi sul Vostro sito web in relazione al parere legale richiesto all’avv. Maugeri. Ho avvertito la necessità di precisare alcuni aspetti della vicenda per consentire ai lettori di avere una quadro più chiaro di quanto accaduto. Preliminarmente, mi preme sottolineare che il CdA di Sostare non ha intrapreso alcuna battaglia di principio nei confronti della dirigenza della società. L’unico interesse del Consiglio di Amministrazione, infatti, è garantire l’efficienza della gestione aziendale e tutelare i soggetti più deboli all’interno della società stessa, ovverossia i lavoratori. Per questo, sin dal suo insediamento, l’attuale CdA ha operato al fine individuare e correggere le criticità che hanno condotto all’attuale situazione di difficoltà. A differenza di quanto riportato nel Vostro articolo, però, se è pur vero che l’ingiustificato incremento dell’orario lavorativo – con le connesse responsabilità – è stato individuato da molti come una delle principali cause della suddetta situazione di difficoltà, è pure vero che vi sono altri profili dei rapporti tra i vertici aziendali che hanno determinato evidenti criticità nella corretta gestione dell’azienda medesima. Proprio per questo è stato richiesto all’avv. Maugeri di esaminare in modo completo tali rapporti e non limitatamente alla vicenda legata al già citato incremento dell’orario lavorativo. L’opera dell’avv. Maugeri, dunque, non è stata limitata ad “un giorno di lavoro”, ma è iniziata settimane prima con lo studio di tutta la documentazione e con la successiva formalizzazione dell’incarico. In ordine, poi, alla scelta di rivolgersi ad un professionista esterno, devo precisare che tale opzione è stata dettata dalla particolarità della vicenda. Trattandosi di una valutazione relativa ai rapporti tra i vertici dell’azienda era opportuno che tale apprezzamento fosse affidato ad un soggetto terzo rispetto alle parti coinvolte, in modo da garantire la massima imparzialità nella suddetta valutazione. Gli avvocati che prestano stabile consulenza alla Sostare, infatti, tra cui l’avv. Neri da Voi citato, collaborano quotidianamente con i diversi uffici e non sarebbe stato corretto coinvolgerli nella vicenda. Analoghe considerazioni valgono per l’Avvocatura del Comune di Catania, il quale, essendo socio unico della Sostare, resta comunque parte interessata alle dinamiche aziendali. Infine, relativamente all’importo che sarà corrisposto al professionista, ribadisco che la somma è stata calcolata al minimo previsto dal relativo tariffario professionale, così come, del resto, questo CdA ha chiesto sin da subito a tutti i professionisti, compresi quelli che già collaboravano con la società anche prima del suo insediamento”.
Pubblicato il
17 Giugno 2014, 05:02