Cronaca

‘Sotto Scacco’, boss in abbreviato: gup dispone i rinvii a giudizio

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17 Febbraio 2022, 14:06

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Oltre quaranta imputati – quelli a piede libero a cui non è contestato il reato associativo mafioso – sono stati rinviati a giudizio dal gup Luigi Barone nel processo ‘Sotto Scacco’ contro i clan di Cosa nostra di Paternò. Al centro dell’inchiesta dei carabinieri una serie di estorsioni che hanno toccato anche il ‘re dei torroncini’ Condorelli che dopo la classica richiesta di reperire l’amico buono ha immediatamente denunciato. Ma il pilastro delle indagini – fatte di decine e decine di intercettazioni – sono aver ricostruito organigramma e affari dei tre gruppi mafiosi Assinnata-Alleruzzo-Amantea. Immortalati i summit durante i permessi premio dell’ergastolano Santo Alleruzzo, documentata la filiera criminale di Vito Amantea (figlio dell’uomo d’onore Franco). Ma gli investigatori hanno anche seguito i rapporti instaurati da Pietro Puglisi (appena sotto il boss Domenico Assinnata nella linea di comando) con alcuni imprenditori accusati di riciclaggio. A proposito di Pietro Puglisi, i carabinieri hanno scoperto qualche settimana fa che fosse percettore del reddito di cittadinanza. Ma c’è anche la droga tra i principali canali di liquidità dei clan, ma per finanziarsi sarebbero state usate anche le “indennità di disoccupazione” erogate a persone che si spacciavano “braccianti agricoli” pur di fare arrivare fondi a Cosa nostra. Boss e gregari – almeno così descritti dalle ipotesi accusatorie – hanno optato per il rito abbreviato. E a fine marzo è prevista la requisitoria dei pm per le quasi 30 posizioni rimaste. Gli imputati in totale infatti erano 78. La prima udienza del processo ordinario è fissata per il 6 giugno davanti alla Quarta Sezione Penale di Catania. 

TUTTI I NOMI E LA SCELTA DEI RITI

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17 Febbraio 2022, 14:06

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