15 Febbraio 2023, 07:51
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AGRIGENTO – Undici fermi, emessi dalla Procura di Agrigento nell’ambito di un’inchiesta antidroga a Lampedusa, sono stati eseguiti all’alba di oggi dai carabinieri del nucleo Investigativo e della sezione Operativa della compagnia di Agrigento.
I provvedimenti dell’operazione “Levante” sono stati notificati a otto cittadini dell’isola delle Pelagie, a due di Catania e a un lampedusano residente a Milazzo (Messina). Oltre 80 carabinieri di Agrigento, supportati da colleghi di Catania e Messina, su disposizione del procuratore reggente Salvatore Vella, hanno eseguito anche numerose perquisizioni.
L’inchiesta “Levante” è lo sviluppo investigativo del sequestro, il più grosso mai fatto a Lampedusa, di circa 25 chili di cocaina eseguito lo scorso luglio dai carabinieri coordinati dal maggiore Marco La Rovere. In quell’occasione fu arrestato anche un sessantenne che spacciava mentre era ai domiciliari.
I carabinieri sono riusciti, dopo il sequestro dei 25 chili di cocaina avvenuto lo scorso luglio e l’arresto del sessantenne Umberto Blandina, a ricostruire la rete di coloro che sono stati coinvolti nella “gestione” di quello stupefacente recuperato in mare aperto per caso. I panetti furono issati a bordo di un peschereccio durante una battuta di pesca a strascico. Erano stati abbandonati da uno dei tanti velieri che, passando per il canale di Sicilia, trasporta, dal Nord Africa o dal Medio Oriente, “roba” verso l’Italia e verso Paesi esteri. I pescatori, non sapendo dove nascondere il grosso carico, si sono rivolti ad alcuni pregiudicati dell’isola.
I 25 chili furono consegnati a Blandina che, essendo agli arresti domiciliari, venne ritenuto un insospettabile. Si sbagliavano però perché i militari dell’Arma di Lampedusa, guidati dal maggiore Marco La Rovere, avevano già un’attività investigativa puntata proprio sul sessantenne. Le intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché i monitoraggi e le investigazioni dei carabinieri, hanno consentito di fare piena luce sul traffico. Fra i destinatari dei provvedimenti di fermo, emessi dalla Procura di Agrigento che è retta da Salvatore Vella, c’è anche lo stesso Umberto Blandina, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di 25 chili di sostanza stupefacente del tipo cocaina.
Le ulteriori attività investigative, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine alla detenzione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina e a numerose cessioni della predetta sostanza che avvenivano sull’isola di Lampedusa, sull’isola di Linosa e nel territorio del Comune di Catania.
Nello specifico è stata riscontrata l’esistenza di elementi di responsabilità penale in capo ai seguenti indagati: Dario Giardina, 41 anni, residente a Favara ma domiciliato a Lampedusa, Francesco Romano, 45 anni, residente a Lampedusa; Marco Consiglio, 41 anni, residente a Gioiosa Marea, ma bloccato a Milazzo; Salvatore De Battista, 47 anni, di Lampedusa; Domenico De Battista, 30 anni, residente a Lampedusa; Domenico Cucina, 55 anni, di Lampedusa; Nicola Cucina, 32 anni, di Lampedusa. Ed ancora a carico di Cristofaro Romano, 23 anni, di Catania; Davide Miotti, 37 anni, residente a Lampedusa; Basilio Riccardo Cardamone, 40 anni, residente a Lampedusa e Angelo Scudellari, 39 anni, di Lampedusa.
In particolare, sono state accertati svariati episodi di cessione di sostanza stupefacente, tra i quali:
– la cessione di 1 kg di cocaina da parte di Giardina Dario a svariati soggetti con precedenti per reati in materia di stupefacenti;
– la cessione di 1 kg di cocaina da parte di Miotti Davide a svariati soggetti con precedenti per reati in materia di stupefacenti;
– la cessione da parte di De Battista Salvatore di 39 kg di cocaina a Ignazio Umberto Blandina, affinchè quest’ultimo la detenesse e la cedesse a terzi;
– la cessione di 8 kg di cocaina in vendita a svariati soggetti con precedenti per reati in materia di stupefacenti da parte di Romano Francesco, Romano Cristofaro, Cucina Domenico e Cucina Nicola;
– la cessione di circa 200 g di cocaina a Scudellari Angelo, il quale la acquistava e la deteneva a fine di successiva rivendita, da parte di Romano Francesco, Romano Cristofaro, Cucina Domenico e Cucina Nicola;
– la cessione di circa 200 g di cocaina a Cardamone Basilio Riccardo, il quale la acquistava e la deteneva al fine di successiva rivendita, da parte di Romano Francesco, Romano Cristofaro, Cucina Domenico e Cucina Nicola;
– la cessione di vari dosi di cocaina dal peso complessivo di 100/120 grammi a vari soggetti non meglio identificati da parte di Consiglio Marco e Di Battista Domenico.
I soggetti sottoposti a fermo, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti presso le Case Circondariali di Agrigento e Catania a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, la quale nei prossimi giorni procederà ad effettuare la prevista udienza di convalida.
Le indagini sono ancora in corso e la loro responsabilità penale non è stata definitivamente accertata.
“Lampedusa si conferma come una delle maggiori piazze di spaccio di cocaina dell’intera Sicilia. Una realtà in cui la sostanza viene venduta mediamente a prezzi più alti rispetto alle altre piazze siciliane. E questo per via della grande domanda di stupefacenti in un territorio così piccolo, soprattutto nel periodo estivo quando l’isola viene invasa da migliaia di turisti”. E’ stata la valutazione, dopo l’arresto e il sequestro di 25 kg di cocaina del luglio del 2022, del procuratore capo reggente di Agrigento Salvatore Vella, sottolineando “l’ottimo il lavoro e il controllo del territorio svolto dai carabinieri della stazione di Lampedusa e della compagnia di Agrigento”.
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15 Febbraio 2023, 07:51
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