04 Agosto 2024, 04:59
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CATANIA – La sparatoria di Librino dell’agosto del 2020 è stato un evento tanto forte nella vita criminale catanese da arrivare, con i suoi echi, anche tra gruppi criminali che non sono stati coinvolti.
Dalle carte dell’inchiesta Ombra, che mercoledì 24 luglio ha portato all’esecuzione di 25 misure di custodia, emerge infatti il coinvolgimento di membri dei Santapaola – Ercolano in un tentativo di mediazione tra i Cursoti milanesi e i Cappello. Nello scontro a fuoco tra i due clan, avvenuto in viale Grimaldi, morirono due persone.
Poco più di due settimane dopo la sparatoria di Librino Pietro Spinale parla con Salvatore Iudicello, esponente del clan Santapaola – Ercolano, per chiedergli di mediare tra i Cursoti milanesi e i Cappello ed evitare che scoppi una guerra di mafia.
Iudicello, non volendosi assumere una responsabilità così grossa, risponde che ne parlerà con i suoi referenti, Salvatore Ercolano e Francesco Napoli, all’epoca referente del clan Santapaola – Ercolano.
I due parlano anche con Rosario Piterà, capo storico dei Cursoti milanesi a cui non è mai piaciuta la leadership di Carmelo Distefano, che in quel periodo si era imposto come capo del clan. Nella conversazione Iudicello dice che la mediazione servirebbe al “benessere di tutti”, e Piterà è d’accordo con lui: “Per il benessere perché noi non ci guadagniamo niente, ci guadagniamo solo i morti”.
Iudicello a quel punto parla con Salvatore Ercolano della possibilità di mediare, trovandolo contrario. Lo stesso Ercolano, scrive il Gip nell’ordinanza di custodia cautelare, suggerisce a Iudicello di tirarsi indietro, dicendo che deve sentire sulla questione Francesco Napoli, a quell’epoca reggente dei Santapaola – Ercolano.
Riferendo questa conversazione a Carmelo Fazio e Francesco Cacia, in quel momento capi dei gruppi della Stazione e di Cibali. I due, dopo avere saputo dell’idea di mediare tra Cappello e Cursoti milanesi, dicono a Iudicello di stare attento, perché se il suo tentativo fosse stato scoperto avrebbe potuto essere accusato di essere il promotore di un’associazione a delinquere.
Nel corso dello stesso dialogo Fazio fa un paragone tra gli Ercolano e i Santapaola, dicendo che i primi sono più seri: “Gli Ercolano sono sempre stati delle persone a circuito chiuso, se ne vanno sempre vincenti. La famiglia Santapaola è una famiglia forte ma era diventata una cosa come i Cappello, dice i motorini…”
Dopo questi dialoghi Iudicello va dal suo primo contatto, Spinale, e gli dice che non può fare da mediatore. Il consiglio è di rivolgersi direttamente a Francesco Napoli: “L’unico che può prendersi questa responsabilità è questo Ciccio, se avete come arrivarci ci arrivate perché non lo conosco e non voglio essere menzionato”.
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04 Agosto 2024, 04:59