03 Ottobre 2013, 18:53
2 min di lettura
PALERMO – Approvato a maggioranza in commissione “Spending review” con 8 voti favorevoli e 4 contrari, il testo della legge per il recepimento del decreto Monti è pronto per approdare a Sala d’Ercole. In Aula si preannuncia già una discussione infuocata. Quattordici articoli che saranno in vigore dal primo gennaio 2014, in cui sono elencati i tagli alle spese del Palazzo, indennità dei parlamentari e spese per il personale comprese. Ma non solo: c’è anche l’abolizione dell’assegno di solidarietà e le sanzioni per gli assessori che si assentano dai lavori parlamentari. Un testo che, però, in aula potrebbe assumere connotati del tutto differenti. Partito democratico e Movimento 5 stelle, che insieme contano più di un terzo dei deputati regionali, annunciano infatti una cascata di emendamenti: il testo, così com’è, “del decreto Monti – lamentano – non ha nulla”.
I tagli, insomma, sarebbero troppo pochi. Ecco il testo, punto per punto.
INDENNITA’ DEI DEPUTATI
L’articolo 1 del disegno di legge approvato ieri in commissione prevede il taglio del 20 percento all’indennità comprensiva della diaria a titolo di rimborso spese. Una percentuale che, però, non è sufficiente al raggiungimento degli 11 mila euro lordi previsti dal decreto Monti, che avrebbe equiparato l’Assemblea, ‘stipendi’ dei deputati inclusi, a tutti gli altri Consigli regionali d’Italia. L’Ars, insomma, resta ‘collegata’ al Senato. I parlamentari regionali, quindi, percepiranno esattamente il 20 percento in meno di quanto percepisce attualmente un senatore della Repubblica (cifra lorda).
INDENNITA’ DEGLI ASSESSORI
Fino ad oggi, un deputato che, contestualmente alla sua carica parlamentare, esercitava la carica di assessore regionale, percepiva come indennità aggiuntiva la stessa indennità di funzione prevista per i vicepresidenti dell’Assemblea regionale. Con l’approvazione della legge, invece, il compenso di un assessore diminuirà notevolmente: l’indennità, infatti, sarà equiparata a quella da presidente di commissione parlamentare. Diversa la situazione per gli assessori che non sono deputati regionali. Per loro l’indennità sarà diminuita di un ulteriore 20 percento rispetto a quella che prenderebbero gli assessori ‘politici’, e cioè i deputati.
SANZIONI AGLI ASSESSORI
Per i componenti della giunta che si assentino dai lavori parlamentari (sedute d’aula e commissioni) ingiustificatamente sarà applicata “una sanzione commisurata all’indennità”. La “misura” della sanzione sarà disciplinata dagli organi dell’Assemblea, che la stabiliranno in base al regolamento interno.
FONDI AI GRUPPI PARLAMENTARI E AL PERSONALE DIPENDENTE
Il ddl prevede anche il taglio del 20 percento alle spese per il funzionamento e la gestione dei gruppi parlamentari (spese organizzative, di comunicazione, di rappresentanza) e, contestualmente ma con un articolo a parte, lo stesso taglio sarà applicato alle spese per il personale dipendente dell’Assemblea.
SOPPRESSIONE DELL’ASSEGNO DI SOLIDARIETA’
Al termine del mandato parlamentare, ogni deputato ha ricevuto fino ad oggi un assegno di importo pari all’80 percento “dell’importo lordo di una mensilità dell’indennità moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo”, motivo per il quale ogni parlamentare metteva da parte circa il sei percento della propria indennità ogni mese. Dal primo gennaio l’assegno di solidarietà verrà soppresso.
Pubblicato il
03 Ottobre 2013, 18:53