Spento a coltellate | il sorriso di Nadia

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25 Gennaio 2017, 12:56

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ISEO – “La scelsi per l’entusiasmo. Perché condivideva il progetto di accompagnare le persone con disagio psichico all’autonomia. Per il modo in cui si era presentata, così, senza appuntamento, portando a mano le sue credenziali. Riconobbi subito in lei quello che fa la differenza nei lavori come il nostro: passione e dedizione”. Sono le parole del responsabile della cooperativa Diogene al Corriere della Sera. Da lui dipendono gli operatori della Cascina Clarabella, la struttura che ospita pazienti con fragilità psichiche in cui ieri è stata uccisa a coltellate la giovanissima Nadia Pulvirenti, 25 anni. A colpirla a morte con almeno dieci coltellate, pare al culmine di una discussione per futili motivi, ma non si esclude il raptus, è stato un marocchino di 53 anni, Abderrhaim El Moukhtari, che al centro si trovava in formula “residenzialità leggera”, ovvero divideva un appartamento con un’altra persona.

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La Cascina Clarabella, struttura protetta, impiega persone con disabilità psichiche nelle attività di gestione dell’agriturismo, del ristorante, dei vigneti e dei campi dove si allevano anche animali.

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25 Gennaio 2017, 12:56

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