Spese dei gruppi all’Ars| Cascio: “Carte in Procura”

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29 Settembre 2012, 11:52

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La raccolta dei documenti è già iniziata. Sarà il presidente dell’Ars l’interfaccia dei magistrati che indagano sulle spese dei gruppi parlamentari. “Massima collaborazione con la Procura”, aveva detto Francesco Cascio, certo che la classe politica siciliana non nasconda scheletri nell’armadio stile Regione Lazio.

Tramite il suo consulente giuridico, l’avvocato Enrico Sanseverino, Cascio ha fatto sapere che metterà presto la documentazione a disposizione del procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dei sostituti Maurizio Agnello e Sergio Demontis che coordinano l’inchiesta. Inchiesta che è iscritta nel registro del cosiddetto “modello 45”, quello che non prevede né indagati né ipotesi di reato. Un primo passo per analizzare  i conti dei gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana. Le voci del capitolo di spesa dei gruppi sono tre: contributo per finanziamento dei gruppi e per il relativo personale; contributo per le attività di supporto ai deputati; contributo per le attività degli intergruppi costituiti dai deputati presso l’Ars. In sostanza, i soldi assegnati alla politica non possono essere spesi per fini privati. L’organizzazione di feste – anche questo sarebbe emerso dalle indagini sulla Regione Lazio – è l’esempio di ciò che non si può fare con i soldi dei cittadini.

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La decisione della Procura palermitana di aprire un fascicolo ha preso le mosse anche dagli articoli di stampa. Live Sicilia nei giorni scorsi ha lanciato una campagna, chiedendo ai partiti di fornire il dettaglio delle spese dei gruppi parlamentari.

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29 Settembre 2012, 11:52

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