01 Luglio 2013, 13:29
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CATANIA – Ultima domenica di giugno alla spiaggia libera numero 3. Grande afflusso di automobili e mezzi a due ruote per il viale Kennedy, prima tappa per il bagnante lowcost è certamente la ricerca di un posteggio. E se è vero che il buongiorno si vede dal mattino i centinaia di bagnanti del litorale Playa farebbero bene a voltare i tacchi, perché se l’intento è quello di trascorrere un paio d’ore di relax al mare, una giornata alla playa potrebbe rivelarsi tutt’altro che rilassante.
Due le opzioni possibili per la sosta: pagare 1,50 euro all’interno del posteggio della Spiaggia “Libera” o affidarsi ai tantissimi posteggiatori abusivi che popolano il litorale e che con nonchalance lasciano parcheggiare le automobili dei loro “clienti” in curva o in doppia fila.
Ricordiamo che dopo un’ispezione richiesta dal sindaco Enzo Bianco è risultato che le spiagge comunali libere numero 1 e 2 sono inagibili, ed è stata lascianta aperta, poiché funzionante la numero 3, ma i disagi per i bagnanti cominciano già all’ingresso. Non esite presidio urbano, la vecchia postazione, chiusa, viene adesso “utilizzata come sgabuzzino,” racconta a LiveSiciliaCatania un cliente del bar, alemo questo attivo e funzionante.
Una pedana in legno accompagna i bagnanti in due direzioni: battigia e spogliatoi. I locali adibiti per la toilette sono mal ridotti: nel complesso soltanto due dei lavandini sono funzionanti, non c’è luce, i fili dell’elettricità sono scoperti e molte barre di ferro arrugginito offrono gli scenari ideali per una corsa dritta in ospedale. Lo spogliatoio, paradossalmente, presenta soltanto due armadietti, rotti, senza lucchetti e quindi inutilizzabili.
Capitolo docce. “Funzionano, ma nella notte – raccontano i bagnini – sono stati rubati alcuni pezzi e per questo soltanto due sono idonee. La pulizia lascia a desiderare. “Per la mia piccola – spiega a LiveSiciliaCatania Claudia, mamma di una bimba down – non c’è nulla. Potrei stilare una lista lunghissima di disagi, a partire dalla pulizia, ma basta guardarsi intorno per vedere il degrado”. Degrado che si materializza in cocci di vetro sulla sabbia, chiodi, bottiglie di birra e detriti vari. “La pulizia – puntualizza un responsabile – avviene tutte le notti”.
In merito alla fruizione della spiaggia e della balneazione i bagnini di turno dichiarano: “Non abbiamo un pedalò, né una zattera per effettuare i salvataggi, non abbiamo una torretta, né un cannocchiale, dovremmo effettuare i salvataggi buttandoci in acqua stile telefilm americano, speriamo non accada nulla”. Parole che lasciano l’amaro in bocca. La fotografia è quella di uno scenario che pare proprio non abbia alcunchè di agibile.
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01 Luglio 2013, 13:29