Spiati dalle telecamere | La rapina minuto per minuto

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06 Aprile 2018, 20:03

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PALERMO – Sono le 6:32 del 12 agosto 2016. Le telecamere inquadrano un furgone Fiat, modello Doblò, di colore bianco. Inizia l’azione del commando che si concluderà, un’ora e mezza dopo, con l’assalto a un portavalori in via Salvatore Puglisi, a Palermo. Bottino da un milione e 700 mila euro.

In manette sono finite tre persone. Giovanni Giotti, 53 anni, guardia giurata presso una ditta di trasporti, considerato il basista, Carmelo Balsameli, 48 anni, e Marco Marsala, di 39.

Spiati dagli occhi elettronici delle telecamere di videosorveglianza. Il lavoro dei poliziotti della sezione Reati contro il patrimonio della Squadra mobile è stato certosino. Ne è venuta fuori la mappatura degli spostamenti del commando.

Il primo frame inquadra il furgone in via Tiro a Segno. Quindi di seguito al Foro Italico, in via Crispi, per poi giungere in via Marchese di Villabianca, dove le guardie giurate del portavalori si fermano al bar per bere un caffè. Alle 7:22 il Doblò transita in via Puglisi, quindi alle 7:55 si immette in via Sampolo. Al volante sembra esserci una sola persona. Gli altri rapinatori, secondo l’accusa, sono nascosti dietro.

Quando il Doblò trasnita in via Giuseppe Alessi si nota la compressione delle sospensioni delle ruote posteriori. Il carico è pesante. Alle 07:59  il mezzo è di nuovo in via Salvatore Puglisi, dove alle 8:01 arriva il furgone portavalori della Saetta.

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Al civico 33 l’assalto che dura nove minuti. Alla 8:10 si vede il Fiat Doblò bianco in fuga. Lo stesso viene immortalato in direzione di via Salvatore Bono. Sarà abbandonato all’incrocio con via Angelo Piraino Leto.

Resta il giallo della Fiat Multipla. Durante la stessa mattina la macchina viene vista transitare accanto al furgone. Prima alla guida c’è un solo uomo. Poi, l’abitacolo si riempie di passeggeri. Secondo il pm, era la macchina d’appoggio su cui sono saliti i banditi dopo il colpo. Una ricostruzione che al momento non ha convinto il gip Annalisa Tesoriere che ha respinto la richiesta di arresto per Giuseppe Taormina. È vero, Taormina possiede una Multipla ma non c’è alcuna certezza che sia la sua quella ripresa dalle telecamere, e neppure che ci sia lui al volante e che sul mezzo trovino posti i rapinatori.

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06 Aprile 2018, 20:03

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