27 Marzo 2015, 15:47
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PALERMO – Mila Spicola si dimette. E la segreteria regionale cambia volto. “Da gennaio – dichiara Mila Spicola – svolgo il mio lavoro da dipendente del Ministero della Pubblica Istruzione non come docente a Palermo, ma a Roma, nella segreteria del sottosegretario Davide Faraone. Questo comporta un impegno lavorativo a tempo pieno a Roma e non mi permette di conciliare con il ruolo di vicesegretaria del Pd Sicilia, ruolo che ha bisogno di attenzione e presenza continua nel territorio. Ecco perché ritengo opportuno non mantenere la carica. Conservo comunque il ruolo, insieme a Teresa Piccione e Concetta Raja, di componente per la Sicilia della Direzione Nazionale del Partito Democratico. Rimango, come sempre, al servizio del partito e della mia terra. Mi permetto di rilevare, – ha aggiunto – come già avevo fatto pubblicamente, che le vicende riguardanti le amministrative nelle città di Marsala, di Agrigento e di Enna denotano una certa confusione di azione da parte degli organismi territoriali preposti, per usare un eufemismo. Sono stata Cassandra nell’esprimere pubblicamente, unica a farlo, in tempi non sospetti la mia perplessità su Agrigento. Era la sola dichiarazione che potevo fare, pur essa criticata, vista l’autonomia di decisione degli organismi territoriali, su scelte poco opportune e da me non condivise mentre ho condiviso il documento elaborato dai renziani agrigentini”.
E oggi Raciti ha anche ufficializzato la nuova composizione della segreteria regionale. Ne fanno parte Caterina Altamore, Domenico Venuti (sindaco di Salemi), Simone Di Stefano (responsabile della comunicazione), Maria Giovanna Puglisi, Salvatore Gazziano, Antonio Ferrante, Piero David, Antonino Vullo, Francesco Marano, Dario Safina e Giovanni Cafeo, oltre alla conferma, come responsabile dell’organizzazione, di Antonio Rubino.
Una composizione che non piace già a qualche esponente del Pd. “La nomina della nuova segreteria regionale – commenta Ninni Terminelli – delude in quanto, a parte piccoli segnali, conferma un modello di partito figlio ed espressione esclusivamente della logica delle correnti. Poche aperture all’innovazione, alle storie e a chi opera nelle professioni. Uno scenario che senza nulla togliere alle persone nominate, a cui vanno i miei auguri di buon lavoro, richiede sempre con maggiore urgenza la nascita di altri punti di vista nel Pd siciliano. Dopo i pericoli di mutazione genetica in atto nel partito – ha aggiunto Terminelli – sarebbe stato importante constatare l’affermazione del progetto di un governo del partito inclusivo verso le voci presenti, a prescindere dalla ragnatela delle correnti. Da Raciti sarebbe stato naturale aspettarsi di più! Personalmente mi impegnerò per lavorare nel Pd al rafforzamento di una cultura riconducibile ad una sinistra moderna presente nella società”.
Il segretario regionale del Pd Raciti ha anche ufficializzato, dopo 5 anni di blackout, il ritorno della Festa dell’Unità. L’ultima edizione regionale risale al 2010. Quest’anno la tradizionale Festa sarà organizzata a Palermo, dal 24 settembre al 4 ottobre al giardino Inglese.
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27 Marzo 2015, 15:47