02 Aprile 2021, 17:29
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PALERMO – Da un lato la Lega che invoca “una svolta” per “una strategia”, dall’altro l’Udc che chiede la convocazione di un vertice di maggioranza con l’obiettivo di sanare “le crepe” aperte nel muro della maggioranza. Il giorno dopo l’approvazione della finanziaria per il governo Musumeci spuntano le prime grane. Le ferite lasciate dall’aula sono evidenti nel centrodestra a pezzi e a evidenziare “il banco saltato” nello schieramento di governo è stato il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè: “Così non si può andare avanti, qualsiasi cosa viene bocciata”, ha affermato allargando le braccia in Aula.
Oggi l’atmosfera nel centrodestra viene surriscaldata da Nino Minardo e Decio Terrana, guide regionali di Lega e Udc. Nel giorno in cui da Palazzo d’Orleans si cerca di capitalizzare mediaticamente la finanziaria, giunta in porto dopo una estenuante maratona a Sala d’Ercole, con una serie di comunicati dei singoli assessori volti a evidenziare i contenuti della manovra, gli alleati aprono il fronte interno.
Non è tenero il giudizio di Minardo: “Sono convinto che il centrodestra, come elettorato, in Sicilia sia assolutamente maggioranza”, sottolinea l’uomo di Salvini in Sicilia in un colloquio con l’Ansa aggiungendo che “nella classe dirigente c’è un po’ di confusione da un punto di vista politico” e che “le tensioni e le frizioni sono più che legittime”. Minardo poi invoca “una svolta”, che porti “a una strategia”, perché finora “è mancato un raccordo, non c’è stata una visione chiara” e “non si può solo gestire l’ordinario per tirare a campare”. La finanziaria resta il punto di caduta di una coalizione che a un anno e mezzo dal voto inizia a vivere forti fibrillazioni: “Da quando sono alla guida della Lega ho sempre avuto un atteggiamento critico ma costruttivo – dice Minardo -. Avevamo proposto il ritiro degli emendamenti alla manovra con l’obiettivo di varare un testo che desse risposte alle persone e alle imprese che soffrono per la crisi provocata dalla pandemia. E invece, abbiamo prodotto una finanziaria che non crea entusiasmo, frastagliata”.
“Anche con quelle poche risorse disponibili, la manovra poteva essere l’occasione per dare un segnale di ristoro e per lanciare un segnale di tipo politico”, aggiunge il segretario regionale della Lega che parla apertamente di “scollamento”, ma “non do la colpa al governo Musumeci o alla maggioranza che sta in Parlamento – precisa -, la responsabilità è dei partiti. Siccome parliamo di governo di coalizione, i partiti devono fare il proprio mestiere”. Per Minardo “è mancato un raccordo”. E infine l’auspicio: affinché “ci si incontri e si discuta”, perché “un governo di coalizione deve avere una visione chiara, che a mio avviso è mancata”. La “sensazione” del deputato ragusano a cui Salvini ha affidato le chiavi della lega in Sicilia “è che si tiri a campare, gestendo soltanto l’ordinario”.
Della necessità di un vertice di maggioranza parla esplicitamente anche Terrana: “Se la maggioranza ha dimostrato qualche piccola crepa la risolva al più presto”, mette a verbale il coordinatore regionale Udc che invita Musumeci a organizzare un vertice di maggioranza “già la prossima settimana per esaminare quanto accaduto e superare l’inconveniente”. Terrana dà anche la sua chiave di lettura sul Vietnam in cui è caduta più volte la maggioranza a Sala d’Ercole. “Forse l’accaduto è spiegabile dai troppi cambi di casacca che alla lunga portano scollamento di idee e di programmi, più sono i ‘salti’ da un partito all’altro e più aumentano gli ‘scontenti'”. E anche in casa Udc lo sguardo volge al futuro: “Invito tutti alla riflessione, dobbiamo sempre portare avanti un progetto politico concreto. Noi lavoriamo per costruire, non per distruggere, e proprio per questo abbiamo ormai definito la nuova piattaforma di centro che sarà la casa di tutti i moderati”.
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02 Aprile 2021, 17:29