Sportelli multifunzionali, il Cga: | “Riammettere gli esclusi”

di

03 Marzo 2014, 19:55

3 min di lettura

PALERMO- Un pasticcio. Persino ampiamente annunciato. Il trasferimento dei lavoratori degli sportelli multifunzionali al Ciapi di Priolo si è trasformato in un “caso”. E adesso la Regione sarà costretta a rimangiarsi quando detto – e fatto – pochi mesi fa. Reinserendo nell’elenco dei lavoratori trasferibili appunto alla società in house nell’ambito del progetto Spartacus, anche quelli inizialmente esclusi sulla base di una decisione estemporanea e “contraddittoria”. Così come l’ha definita il Cga che con una ordinanza ha disposto, appunto, di reintegrare alcuni lavoratori della provincia di Agrigento, assistiti dall’avvocato Girolamo Rubino.

I lavoratori, ex dipendenti degli sportelli multifunzionali, infatti, non erano riusciti a transitare, così come la maggior parte dei colleghi, al Ciapi. Il motivo? La scelta del dipartimento Lavoro di lasciare fuori tutti coloro i quali non erano presenti all’interno dell’albo unico dei formatori. Un elenco che include tutti i dipendenti della formazione professionale assunti a tempo indeterminato entro la fine del 2008. Un limite, a dire il vero, quello dell’iscrizione nell’albo, divenuto decisivo soltanto in un secondo momento. Nell’avviso pubblicato a ottobre, infatti, la presenza nell’elenco era considerato solo uno degli aspetti che concorrevano alla definizione del punteggio complessivo. E nemmeno tra i più “pesanti”, visto che l’iscrizione all’albo unico avrebbe garantito appena dieci punti sui cento complessivi. Il resto del punteggio, invece, sarebbe stato il frutto delle precedenti esperienze proprio nel settore dell’inserimento lavorativo.

“Appare chiaro – si legge nel ricorso presentato al Cga dall’avvocato Rubino, dopo che il Tar aveva respinto la richiesta di ammissione dei lavoratori – che i suddetti requisiti, ed in particolare il requisito dell’iscrizione all’albo degli operatori professionali, quest’ultimo peraltro previsto per la prima volta nell’avviso in questione e mai menzionato né nella delibera di giunta del 26 settembre 2013 né nell’accordo contrattuale stipulato in pari data dalle parti interessate, andavano intesi come requisiti cui era legato il riconoscimento di un punteggio in graduatoria e non certo come requisiti tutti da possedere ai fini della partecipazione alla procedura selettiva”.

Ma i dubbi aumentano nel giorno della pubblicazione della cosiddetta “graduatoria”. Già, perché la graduatoria in questione era molto strana, visto che mancava proprio dei… punteggi. Una classifica senza punti, insomma, quella pubblicata dall’assessorato. Un semplice elenco alfabetico di idonei e non idonei. Così, decine di lavoratori (circa 200) si sono visti esclusi. “Non idonei”, appunto, per la mancata presenza nell’albo degli operatori della Formazione. Quei lavoratori, quindi, hanno perso il loro posto di lavoro. Un posto preso da altri. Che non lavoravano agli sportelli. Ma che si trovavano nell’albo divenuto, improvvisamente, fondamentale.

Articoli Correlati

Una decisione che il Cga ha pesantemente censurato con la propria ordinanza: “La formulazione dell’Avviso di selezione – scrivono i giudici amministrativi – manifesta elementi di contraddittorietà circa la rilevanza e la valutazione dei titoli richiesti, in particolare per quanto attiene l’iscrizione nell’albo regionale degli operatori della Formazione in rapporto con gli altri requisiti”. Insomma, un pasticcio. Per questo il Consiglio di giustizia amministrativa ha disposto l'”ammissione con riserva” dei ricorrenti. Che potrebbe aprire le porte del Ciapi di Priolo alle altre decine di lavoratori che hanno avanzato o avanzeranno ricorso analogo. Nonostante la Regione la pensasse diversamente.

 

 

Pubblicato il

03 Marzo 2014, 19:55

Condividi sui social