08 Gennaio 2016, 15:55
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CATANIA – Da oltre trent’anni manager della rete commerciale del gruppo bancario Intesa San paolo, laureato in Scienza Politiche, militante nel Partito Democratico, ex candidato sindaco di Acireale, (sua città natale) è Salvatore La Rosa, il nuovo presidente del Cda del Teatro Stabile di Catania. Fresco di nomina, La Rosa, 60 anni, commenta la sua elezione. “La mia nomina credo sia conseguenza di un volere da parte dei soci di avere una gestione dell’ente Teatro Stabile più manageriale viste le difficoltà economiche. E’ vero, infatti, che si tratta di un ente che produce cultura, ma è anche un’azienda e come tale deve rimanere in un mercato. Dunque, – spiega – credo sia questa la ragione dalla quale è scaturita la mia nomina: un manager a capo del Consiglio di amministrazione. Spero la mia persona possa essere utile a tale scopo”.
Nella sua prima intervista a pochi giorni dalla nomina La Rosa mostra già le idee chiare. Il nuovo presidente vanta un lungo curriculum di formazione manageriale, in parte interna e in parte erogato da società quali Ambrosetti, SDA Bocconi e McKinsey.
Ma in merito al debito di circa otto milioni di euro del Teatro, La Rosa non nasconde la sua preoccupazione. “Certo che mi preoccupa, – spiega – soprattutto il fatto che i dipendenti siano senza stipendio da mesi. Una situazione che grava sulle loro famiglie, il mio pensiero va a loro adesso. E’ chiaro che l’indicazione data dai soci, per bocca stessa dell’assessore al Turismo, Anthony Barbagallo va in questa direzione: gli stipendi arretrati sono una priorità a cui daremo risposta con le prime risorse disponibili. – assicura. Per quanto riguarda la programmazione, – aggiunge – sarà serrata, rigorosa e severa da un punto di vista economico, ma al contempo espansiva sul piano culturale. Sarà una gestione più manageriale, aziendale e imprenditoriale proprio perché c’è un mercato della cultura da “aggredire” e il Teatro Stabile di Catania deve rimanere all’interno di questo mercato”.
Ma perché tutto ciò avvenga è indispensabile l’aiuto dei soci, ci tiene a ribadirlo il nuovo presidente del Cda del Teatro il quale, a tal proposito, auspica una tregua dei feroci tagli di cui l’ente è già stato oggetto. “Lo chiederemo con forza – dice – affinché i contributi non vengano decurtati ulteriormente. Ma è chiaro che occorre imprimere da parte del Teatro una maggiore capacità di rimanere nel mercato”.
Rimane da definire la questione della direzione. Nel corso dell’ultima assemblea oltre alla nomina di La Rosa per la carica di presidente e la riconferma di Jacopo Torrisi per quella di vice presidente, è stato indicato Giovanni Anfuso come nuovo possibile direttore. I soci vorrebbero, dunque, un nuovo direttore. Ma riguardo al direttore uscente Giuseppe Dipasquale, la sua presenza sarebbe già stata prevista per tutta la stagione, in ragione anche della proroga del suo mandato concessa dal Cda guidato dall’ex presidente Nino Milazzo.
Oggi ci sarebbe già stato un incontro tra il nuovo presidente La Rosa e Dipasquale. “Questo è un punto ancora da dirimere. – afferma La Rosa – Ne abbiamo parlato quest’oggi in un primo incontro con i dipendenti. E’ vero che c’è una proroga fino a giugno, ma è anche vero che c’è una forte indicazione da parte dei soci del Teatro i quali hanno ufficialmente verbalizzato il nominativo del regista Giovanni Anfuso come nuovo direttore. Il Cda non può chiaramente far finta di non recepire l’indicazione dei soci. Ne terremo conto sicuramente. Ma è chiaro che i passaggi dalla nuova alla vecchia direzione dovranno avvenire in un’ottica di equilibrio senza offendere o penalizzare qualcuno da un punto di vista dell’immagine professionale. La direzione di Dipasquale ha dato certamente i suoi frutti da un punto di vista artistico. Sono sicuro che a giorni si troverà una soluzione. Occorrerà studiare una buona strategia di uscita che non faccia danni a nessuno”- conclude Salvatore La Rosa.
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08 Gennaio 2016, 15:55