02 Maggio 2017, 12:07
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CATANIA – Spiagge libere, appalti e posteggio abusivo. Catania bene Comune chiede all’amministrazione comunale di procedere con celerità non solo ad aggiudicare la gara per la realizzazione dei solarium, ma di prevedere hce il servizio di custodia dei parcheggi sia affidato alle società interne al Comune. Di seguito la nota. “Con Determina numero 13/431 il Direttore della direzione ecologia e ambiente del Comune di Catania ha ieri revocato ufficialmente l’appalto di gestione di spiagge libere e solarium alla società Caffè Napoleon. Tale società si era aggiudicata l’appalto l’anno scorso dopo che gli uffici comunali avevano revocato la gestione in capo alla ditta “Giuseppe Fraggetta e C.”, vincitrice della gara d’appalto.
Sulla Società cooperativa Caffè Napoleon, che ha assunto la gestione degli accessi al mare comunale nel mese di agosto, si erano accesi immediatamente i riflettori per via del fatto che alcune persone che prestavano servizio per la società erano implicate in inchieste per mafia. Associazioni antimafia, società civile, partiti politici, rappresentanti istituzionali hanno chiesto già ad agosto l’immediata revoca dell’appalto. L’Amministrazione comunale ha atteso e ha disposto la revoca solo ieri, 28 aprile, ad appena 3 giorni dal primo maggio, data di inizio delle attività nelle spiagge e nei solarium prevista nell’appalto.
È comunque un atto importante e positivo la revoca dell’appalto, nonostante l’inspiegabile ritardo. Adesso l’Amministrazione comunale e gli uffici devono con urgenza avviare la stagione balneare. Accogliendo una proposta avanzata da più parti, tra gli altri da Catania Bene Comune, l’Assessore al ramo e i funzionari hanno confermato l’intenzione di assegnare la gestione dei parcheggi alla Sostare e la gestione della sicurezza e della manutenzione delle spiagge alla Multiservizi. Società pubbliche controllate direttamente dal Comune.
Mentre la gara per il montaggio dei solarium è stata appena aggiudicata, anch’essa con assurdo ritardo, in queste ore i parcheggi comunali della playa, oggetto dell’appalto revocato, sono gestiti da soggetti senza alcun titolo che pretendono il pagamento per la sosta. Allo stesso modo gli ingressi alle spiagge libere. L’amministrazione ha il dovere di inziare subito la manutenzione delle spiagge, lasciate vergognosamente nel degrado, di assumere sin da subito la gestione dei parcheggi e di affrettare il montaggio dei solarium. È evidente che se il Comune vorrà assegnare con procedura pubblica la creazione di aree ristoro all’interno di spiagge e solarium, questo non dovrà influire minimamente con i tempi di apertura delle strutture.
Le catanesi e i catanesi hanno il diritto di accedere al mare in sicurezza con l’inizio della stagione balneare. È infatti inaccettabile la volontà di ritardare montaggio dei solarium e manutenzione delle spiagge libere, al fine di favorire i privati e costringere le cittadine e i cittadini a pagare per fare il bagno in sicurezza o a non potersi permettere di andare al mare. Chiediamo al Comune di convocare subito un incontro con associazioni e cittadinanza per definire al meglio le modalità di svolgimento della stagione balneare: trasporto pubblico verso la playa e il lungomare, pista ciclabile verso la playa, illuminazione pubblica, gestione di traffico e parcheggi anche negli orari notturni, servizi per le persone diversamente abili, intervento sulla gestione mafiosa di alcune aree della playa.
Relativamente alla questione parcheggio, interviene anche l’associazione Mobilità Catania che chiede l’istituzione di navette per raggiungere i lidi, in modo da contrastare il parcheggio abusivo. “Per il “One Day Music Festival”, un concerto organizzato per l’uno maggio alla Playa di Catania, gli organizzatori si aspettavano una grande affluenza. Hanno così previsto delle NAVETTE da e per il centro di Catania. Una ogni ora. Assodato che l’Amt o l’Amministrazione Comunale non riescono a programmare una piano di mobilità sostenibile o anche solo dei microprogetti che possano agevolare una mobilità più intelligente in città ci chiedevamo se non fosse il caso che l’iniziativa venga presa, a questo punto, dalla imprenditoria privata.
I gestori dei lidi della Playa non potrebbero organizzare, ad esempio, per il periodo estivo delle NAVETTE per portare i catanesi a mare ed evitare lo scempio dei parcheggi abusivi ed il tappeto di auto che si crea nei torridi mesi estivi? Le navette potrebbero partire dal parcheggio scambiatore di piazza Alcalà ed anche da diversi punti della città (dal parcheggio Sanzio ad esempio). Nell’operazione ci guadagnerebbero tutti.
I lidi che, a fronte di una spesa contenuta (che comunque verrebbe divisa fra tutti), porterebbero tanta gente alla Playa. Gli utenti che non vivrebbero l’incubo di fare code nel traffico. La dignità di una città che a causa della propria inefficienza è costretta a tollerare, chiudendo gli occhi, parcheggi abusivi gestiti dalla mafia. L’ambiente che non verrebbe saturato di smog per un percorso in fondo assai breve. I ciclisti e chi decide di raggiungere la Playa in modo sostenibile (con i mezzi pubblici ad esempio).
Il decoro della Playa che potrebbe essere restituito a cittadini ma soprattutto a turisti che potrebbero essere attratti dalla originalità di un bel litorale sabbioso in città. L’economia del comparto dell’accoglienza del turismo che (magari partecipando alla spesa insieme ai lidi) potrebbe “vendersi” il mare in città. Senza contare poi che la attività, gestita da una impresa privata, farebbe nascere posti di lavoro legali che andrebbero a sostituirsi a quelli illegali dei parcheggiatori abusivi. Naturalmente il massimo sarebbe prevedere una pista ciclabile che colleghi il mare alla città, magari come quella che si vede in foto, immaginata dalla nostra attivista Annamaria Pace e realizzabile con quattro soldi ( rispetto a quanto costano in media le opere pubbliche) e con benefici incommensurabili sia in termini di vivibilità dei luoghi naturali che Catania ha la fortuna di avere assai vicini al centro urbano, che in termini di introiti economici per la città.
Certo se i soldi che l’Europa ci aveva erogato per realizzare una pista ciclabile non fossero stati stornati per la realizzazione della fontana del Tondo Gioeni (investimento inutile a nostro modesto parere) già oggi avremmo i fondi disponibili e probabilmente del tutto sufficienti trattandosi di più di 800 mila euro.
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02 Maggio 2017, 12:07