16 Giugno 2013, 06:15
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PALERMO – Otto mesi di paura. La vita di Francesca, utilizziamo un nome di fantasia per tutelarne la privacy, era diventata un inferno. La sua è la drammatica testimonianza di una donna di 35 anni la cui vita è rimasta segnata, forse per sempre, dall’uomo che ha amato e che poi è diventato uno stallker. Chissà se ce la farà a lasciarsi alle spalle la sua disavventura. Ci sta provando con l’aiuto di un medico.
Agli investigatori che hanno imposto all’uomo il divieto di avvicinarsi all’ex compgna ha raccontato che “durante la nostra relazione non ho mai avuto il coraggio di chiamare le forze dell’ordine, avevo paura. Oggi ho avuto il coraggio di chiedere aiuto al termine del percorso psicologico che ho intrapreso”.
Sembrava l’amore di una vita. Poi, il dramma: “Era riuscito a manipolarmi essendo io molto fragile… mi aggrediva fisicamente, in alcuni casi mi sono sentita miracolata… mi saltava addosso, mi immobilizzava, mi metteva un cuscino sulla faccia e mi diceva ‘tu non te ne vai’. Una volta mi ha preso la testa, con le mani al collo, e me la sbattuta in una cancellata, mi diceva ‘tu sei pazza, tu non mi lasci’”.
La donna ha provato a ribellarsi. Tutto inutile: “Ogni volta che osavo commentare o giudicare un suo comportamento, digrignava i denti, mi guardava fisso e mi diceva ‘non mi fare arrabbiare, sa come va a finire’”.
Francesca avrebbe voluto urlare il suo dolore. Si è guardata attorno e ha capito di essere sola: “La paura mi attanagliava, sola come ero visto che mi aveva fatto interrompere ogni legame esterno, non raccontavo niente al lavoro, dove mettevo una maschera sorridente, sentendomi sporca e vergognandomi per quello che stavo sopportando senza reagire”.
Alla fine, scavando dentro se stessa, ha trovato la forza che credeva di avere perduto. Ci voleva qualcosa per scuoterla. Quel qualcosa fu la richiesta da parte del compagno di costruire una famiglia insieme. Lui voleva un figlio: “Allora ho capito che quanto stavo subendo io non potevo permettere che venisse subito da una creatura innocente”.
Come fare, dove trovare l’appiglio per reagire. Francesca aveva tenuto i genitori all’oscuro di tutti fino al giorno in cui ha messo in atto un piano per troppo tempo solo immaginato: “Ho invitato i miei genitori a pranzo e sono scappata con loro”.
L’incubo, però, non è finito. Era solo cambiata la forma di un ossessione senza fine. Appostamenti, sms a raffica, telefonate anche di notte. “Subito dopo la nostra rottura il suo comportamento è diventato ossessivo – ha spiegato Francesca -. Mi mandava fino a 40 messaggi al giorno. Ho cambiato telefono e ha iniziato a tartassarmi di e mail”. Uno stratagemma inutile: “Mi è arrivato un sms sul mio numero nuovo con la parte del testo di una canzone di Daniele Silvestri. ‘Hai visto che bella sorpresa che ti ho fatto’”.
Fino a quando Francesca ha capito che la paura fino ad allora vissuta, nulla era in confronto con quello che sarebbe potuto accadere. “Stai scambiando il mio amore per ossessione, mi fai pena. Sono sicuro che hai sentito gli ultimi fatti di cronaca e hai pensato a me?, le ha scritto un giorno. E lei ha temuto che si riferisse alla storie di cui, purtroppo, sono piene le cronache. Storie di donne dal triste destino.
E così Franceca è tornata dai carabinieri per denunciare che nulla era cambiato dopo la sua fuga. E’ scattata la misura interdittiva. Il giudice per le indagini preliminari Lorenzo Matassa, su richiesta del pubblico ministero Ilaria De Somma, ha vietato all’uomo di avvicinarsi nei luoghi che frequenta Francesca. Speriamo che basti per farle ritrovare un pizzico della serenità perduta.
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16 Giugno 2013, 06:15