Staminali, Smeraldina è a casa| “Un sogno diventato realtà”

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28 Agosto 2013, 12:17

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Catania – Codine ai capelli e vestitino con l’arancio, il viola e il rosso. Già perché, l’estate in casa Camiolo comincia adesso. A dire il vero mamma e papà, sempre con i piedi ben inchiodati a terra, fino a ieri dicevano: “Se tutto va bene, la nostra piccola dovrebbe essere nella sua stanzetta nuova tra qualche ora”. E in realtà, quando tutti i giorni guardi con i tuoi occhi la fragilità della vita utilizzare il condizionale diventa naturale. Un cuoricino che da due anni e mezzo pulsa e lotta. Due genitori che, dai vetri della Rianimazione Pediatrica del Garibaldi-Nesima, non hanno mai smesso di sperare. Ma stavolta, nessun cambiamento di programma.

Ore 11.30 Smeralda, accompagnata dal personale medico e paramedico lascia l’unità operativa diretta da Giuseppe Ferlazzo per raggiungere, per la prima volta in assoluto, la sua vera casa. Ad accoglierla, la stanzetta con le pareti verdi coibentate per isolare l’habitat dal freddo e dal caldo perché, i repentini sbalzi di temperatura se rappresentano un pericolo per qualunque bambino, per la “piccola guerriera” ancor di più. Accanto ai pupazzetti e ai carillon, un ventilatore consente alla bimba di respirare e un sondino di nutrirsi quotidianamente. “È un momento che sognavamo da tempo – dichiara a Live Sicilia Catania Giuseppe Camiolo, padre di Smeralda. – Siamo emozionati e nello stesso tempo consapevoli che gestire una bimba come lei in casa rappresenta una scelta importante. Lo diciamo con estrema umiltà. L’Asp di Catania e gli enti che gravitano attorno ai servizi sociali ci hanno assicurato, sin dall’inizio, il loro supporto garantendoci di contribuire all’assistenza sanitaria tenendo sempre conto delle esigue disponibilità finanziarie, del momento di spending review e delle criticità legate alla sanità siciliana”.

Mattina e pomeriggio, due infermiere specializzate faranno da supporto per un paio di ore ai genitori, cercando di venire incontro ai ritmi di una famiglia che da oggi dipenderanno da quelli di Smeralda. E il pensiero di Giuseppe Camiolo e Valeria Scordo va ai due anni e mezzo trascorsi in ospedale. “Sono stati – ricordano entrambi – mesi intensi e duri per noi. Il sostegno del personale medico e paramedico della rianimazione pediatrica è stato fondamentale. Senza l’equipe del professore Ferlazzo forse Smeralda non sarebbe ancora in vita e senza il loro sostegno non avremmo mai potuto intraprendere l’iter per le staminali con i delicatissimi viaggi a Brescia”.

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Ecco perché sul gruppo facebook dedicato alla piccola, le dottoresse che hanno con amore e dedizione accudito la bambina diventano, come per magia, le “ziette” e i piccoli pazienti del reparto, quasi a voler attutire la classica atmosfera che si respira in ospedale, i “compagnetti di merenda” con i quali fare metaforicamente “baldoria” sino a tardi. “Il nostro pensiero – concludono i familiari – in questo momento di gioia va ai tanti bambini che lottano tutti i giorni per la vita e ai loro genitori. A chi in questi anni ce l’ha fatta e a chi purtroppo no”. Adesso per Smeralda solo l’affetto dei fratellini. Alice e Nicolò da stasera, dopo il bacio della buonanotte, non dovranno più chiedere a mamma Valeria: “Mamma, ma quando verrà a casa la nostra sorellina?”

L’intervento di Davide Vannoni. “Smeralda era una bimba data per spacciata, quando parlai per la prima volta con i medici mi dissero che aspettavano soltanto che un’influenza se la portasse via. Ora e’ reattiva, se viene chiamata si gira, ed e’ anche molto combattiva, ha superato una polmonite in cinque giorni”. E’ quanto afferma Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation, commentando il rientro a casa per la prima volta della piccola Smeralda, una bimba di tre anni in coma dalla nascita a causa di un errore medico durante il parto e che ha fatto cinque infusioni con il metodo Stamina. ”Già dopo la prima infusione è riuscita per qualche tempo a respirare autonomamente – spiega Vannoni – l’ipertono agli arti (cioè la rigidità) è sparito e nessuno può negare che la sua impalcatura cerebrale si stia rigenerando”. ”Non abbiamo fatto vivere una persona in stato vegetativo, perché Smeralda come persona c’è e nel tempo ci auguriamo che avrà modo di apprendere e migliorare ancora – conclude – stare a casa con la sua famiglia non potrà che stimolarla continuamente”

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28 Agosto 2013, 12:17

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