04 Aprile 2013, 20:00
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CATANIA – È tornata nella sua città Smeraldina. Ad attenderla una giornata di sole, segno che la primavera, forse, anche in casa Camiolo è arrivata. Dopo oltre una settimana di permanenza agli Spedali Civili di Brescia per la quarta infusione, la “piccola guerriera” – così l’hanno affettuosamente ribattezzata tutti coloro i quali hanno preso a cuore la sua storia – è riuscita a debellare i rischi causati dall’abbassamento delle difese immunitarie con cui, ogni volta, deve fare i conti. Niente uova di Pasqua da scartare né sorprese con cui giocare per Smeralda, che ha trascorso le festività tra i macchinari della Rianimazione pediatrica bresciana in compagnia del suo inseparabile papà. Dopo la stabilizzazione, in realtà, già ieri era tutto pronto per il suo rientro in città.
A comunicarlo agli amici del gruppo “Smeraldina siamo con te” era stato giusto Giuseppe Camiolo, con un messaggio simpaticamente elaborato a nome della figlia. “Buongiorno amici – si legge su facebook – papà non ha chiuso occhio, io neppure. Lui perché ormai è vecchietto, io perché visto che devo partire ho fatto un pò di baldoria con i miei amichetti di rianimazione. Il solito monellino mi ha aperto le porte della mia stanza di isolamento e abbiamo giocato fino all’alba. Purtroppo sono uscita solo 4 volte nella mia vita e, quindi, devo stare attenta al clima esterno”.
Ma, poi, il dietrofront: il volo della Presidenza del Consiglio con cui avrebbe dovuto fare ritorno a Catania è stato posticipato in quanto il caso considerato “non urgente”. “Cari amici io e papà – si legge sempre sul gruppo facebook divenuto ormai un vero e proprio diario virtuale di Smeralda – non ci siamo fatti sentire perché la giornata non è andata esattamente come pensavamo. Stamattina era tutto pronto: le mie ziette della Rianimazione mi avevano già fatto il bagnetto, lo shampoo e le treccine meravigliose, ma poi una signora che doveva decidere se autorizzare il volo da Roma o meno ha detto alla mia dottoressa di Brescia che il mio rientro non era considerato urgente. Sarà mica perché la voglia di vivere che noi tutti abbiamo manifestato ha dato noia a quei “blutti blutti” adulti?”.
Ma la forza d’animo sembra proprio appartenere al Dna della famiglia Camiolo anche quando, inizialmente, la lotta contro i blocchi dei tribunali e gli impedimenti burocratici veniva condotta senza il clamore delle telecamere e il rumore assordante dei media. In fondo perché la storia di questa creatura dagli occhi azzurri rappresenta un po’ una lezione di vita. Insegna agli adulti quanto sin da piccoli si può essere generosi. Solo qualche settimana fa Smeralda ha, difatti, donato una fiala delle sue cellule espanse mesenchimali ad un bambino affetto da leucodistrofia di Krabbe, una rara malattia ereditaria degenerativa. Adesso alla piccola guerriera spetta un meritato riposo nella Rianimazione Pediatrica del Garibaldi Nesima, prima di varcare finalmente la soglia di casa e trascorrere le sue giornate tra le coccole di mamma Valeria e dei fratellini Alice e Nicolò.
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04 Aprile 2013, 20:00