01 Giugno 2016, 10:47
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CATANIA – Un inedito Raffaele Stancanelli, ironico e a tratti divertente – “leggendo i comunicati di questa amministrazione mi viene in mente l’istituto Luce” – ha illustrato la sua “verità” sulla situazione dei conti del Comune. Lo ha fatto su invito di Manlio Messina e accompagnato dall’allora assessore al Bilancio Roberto Bonaccorsi. Troppe volte chiamato in causa dall’attuale amministrazione, anche ieri in occasione dell’udienza alla Corte dei conti palermitana, l’ex sindaco ha deciso di rompere il silenzio nel quale si è chiuso dalla sconfitta alle elezioni del 2013, perse proprio contro Enzo Bianco. Perché “non si interviene quando c’è un’altra amministrazione e quando non si ha un ruolo pubblico – afferma – ma stavolta ho sentito il bisogno di farlo”.
La storia della “macchina ferma che abbiamo rimesso in moto”, queste le parole del sindaco Bianco utilizzate in conferenza stampa per descrivere le condizioni del Comune nel 2013, al momento dell’insediamento, non va giù all’ex primo cittadino. “Quando ho letto queste parole – spiega – ho ritenuto opportuno rompere il silenzio, per ristabilire la verità. E poi farei torto al mio lavoro, al lavoro dei miei collaboratori, dei dipendenti se facessimo passare il messaggio che la situazione attuale è colpa di chi ha lavorato tanto per salvare la città”.
Insomma, intervenire è un dovere per gli ex amministratori. “E’ stata detta la negazione della verità – aggiunge Stancanelli – e noi la ripristiniamo nella sede dei cittadini, al Comune”. L’ex sindaco ha confutato la slide che l’assessore al Bilancio ha mostrato sabato scorso, evidenziando come “non hanno ridotto di un euro il debito che è cresciuto. A darci ragione è la Corte dei conti che fa domande alle quali non sono capaci di rispondere. Noi abbiamo consegnato un piano di riequilibrio – sottolinea ancora – che è stato approvato quando era in carica il sindaco Bianco, a settembre 2013. Lo afferma lui stesso in un comunicato. Noi il Piano lo abbiamo predisposto all’interno del Comune – prosegue – e non con gli amici dello studio dell’assessore. E in ogni caso, Bianco poteva non farlo proprio, poteva modificarlo – aveva sessanta giorni di tempo dalla relazione. La verità – incalza l’ex primo cittadino – noi ci siamo assunti responsabilità politica di rimodulare i mutui. Un’amministrazione ha il dovere di fare scelte politiche, e non dare le colpe agli altri”.
Stancanelli parla di “povero Girlando al quale va tutta la mia solidarietà”, prima di dichiarare: “Non solo la macchina l’abbiamo consegnata, ma ci abbiamo messo pure la benzina. I consiglieri comunali che hanno discusso e votato il piano perché stanno zitti? Non hanno dignità?”. Ma è l’ex assessore Bonaccorsi – in modo tecnico – a replicare a numeri e dati forniti dall’attuale governo cittadino. “ In questi tre anni non ho mai aperto bocca, nonostante le sollecitazioni – dice – ma sono qui perché ritengo che l’etica istituzionale abbia un valore. Non voglio entrare nella logica di muro contro muro – ribadisce – ma un dibattito così complesso non può ridursi a qualche slide”. Soprattutto quando queste riportano dati “disaggregati e non omogenei”. “Non dicono nulla. Riconoscerli è un atto di fede”.
“I problemi dei conti sono gravi – prosegue l’ex sindaco di Giarre – e la città, negli anni, ha subito una propensione alla spesa che non è sopportabile. Il dramma è la capacità di riscossione e, ogni anno, si tende naturalmente verso il dissesto”. Bonaccorsi contesta il ragionamento dicotomico che distingue tra buoni e cattivi, evidenziando come l’attuale amministrazione non abbia fatto alcune scelte. “Il piano delle partecipate è rimasto sulla carta – continua – il piano di riequilibrio poteva essere cambiato, ma nessuno si è mosso in questo senso. Si suppone che il piano andasse bene” – evidenzia.
Bonaccorsi, poi, procede per date: il 23 settembre il Comune viene invitato a presentare memorie per chiarimenti. Il 14 ottobre arriva la relazione della corte. “Le date parlano chiaro – dice ancora. Io, nel mio Comune, ho trovato un piano formulato dal mio predecessore. Non lo abbiamo ritenuto congruente e abbiamo deciso di rimodularlo”. Ma Bonaccorsi va oltre. “Non lo dicono, ma l’approvazione del piano di rientro ha comportato un contributo di undici milioni”. Secondo l’ex assessore, poi, l’anticipo di tesoreria sarebbe sopravvalutato di undici milioni. Il fondo di rotazione non costituirebbe debito, sarebbero errati i debiti fuori bilancio dichiarati e il debito complessivo.
Sulle previsioni del Piano che Girlando ha definito “sottovalutate”, Bonaccorsi replica: “Non si potevano immaginare i tagli e i debiti inseriti nel piano sono quelli che c’erano al momento. La risposta è nel piano. E in ogni caso, il 23 settembre il Comune protocolla e risponde che i debiti fiori bilancio sono tre milioni”. La storia pare complicarsi e le verità moltiplicarsi. Tra dieci giorni, comunque, la Corte dei conti dovrebbe esprimersi e decretare quale sarà la sorte di Catania e delle sue casse.
Video integrale della conferenza stampa dell’ex sindaco di Catania Raffaele Stancanelli.
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01 Giugno 2016, 10:47