04 Aprile 2019, 17:45
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Si chiama Stefano Paolo Tria, ha studiato cinematografia ed è appassionato di navigazione. Lavora come skipper della ong “Mediterranea” ed era a bordo della nave Mare Jonio, che lo scorso mese ha portato in Italia – tra mille polemiche – quarantanove naufraghi libici.
Tutto normale, se non fosse per il fatto che il padre del ragazzo di nome fa Giovanni, ed è il ministro dell’Economia del governo Conte. Una notizia del tutto singolare che, dopo la scoperta del quotidiano “La Verità”, è diventata di dominio pubblico. Così, mentre il padre siede accanto al vice premier dei porti chiusi Matteo Salvini, Stefano Paolo si adopera per salvare vite umane nel canale di Sicilia, proprio con quelle ong più volte attaccate dall’esecutivo.
L’ufficializzazione della scoperta è arrivata dal profilo Twitter della stessa “Mediterranea”, che ha confermato la parentela tra i due: “E’ uno di noi. Non ci siamo mai posti il problema di chi ognuno di noi sia figlio e parente; Stefano Tria fa quello per cui Mediterranea è nata: salvare e salvarci da questo orrore”.
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04 Aprile 2019, 17:45