21 Giugno 2010, 17:14
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Poco tempo. E così, nella fretta, si sarebbero fidati delle stime fornite dall’Amia s.p.a. Giuseppe Arcidiacono, geometra, e Paolo Mattina, ingegnere civile, sono stati sentiti quest’oggi nell’ambito del processo per falso in bilancio nei confronti dei vertici dell’azienda. Il primo ha dichiarato di aver compiuto una stima approssimativa firmando una perizia, a fine 2005, relativa al parco automezzi dell’azienda:”I soldi e il tempo era poco – ha detto – perché mi diedero dieci giorni, io feci una stima molto approssimativa, fidandomi dei dati (con stime precedenti) che mi aveva fornito l’Amia anche perché, mi avevano detto, si trattava di una stima informale, per uso interno all’azienda”. Il secondo racconta di aver invece compiuto in maniera autonoma una perizia sintetica sulla stima degli immobili di proprietà Amia: immobili industriali, impianti e capannoni tra le sei sedi dell’azienda. “C’era poco tempo (15 giorni) e non presi i dati dal catasto ma me li fornì l’Amia. Feci comunque – continua Mattina – una serie di sopralluoghi e perizie. Molto spesso si fanno stime sintetiche”. Così fan tutti, insomma. Ma i bilanci 2005-2006, nei quali queste perizie rientrano, secondo la Procura sarebbero stati gonfiati. Una sovrastima che avrebbe consentito di aumentare gli stipendi dei dirigenti, che crescevano, dietro ad un maggiore fatturato dell’azienda. E in più, secondo l’accusa, la presenza di cessioni simulate, cioè passaggi di automezzi e immobili da Amia spa ad Amia servizi srl. L’accusa, condotta dal pm Carlo Marzella, è di falso in bilancio a carico dell’ex presidente Amia, il senatore Pdl Enzo Galioto e di Orazio Colimberti, ex direttore generale della società. Oltre all’ex revisore dei conti, Domenico Napoli, imputati anche tre ex componenti del cda, Angelo Canzonieri, Franco Arcudi e Gaetano Mendola e tre componenti del precedente collegio sindacale: Antonino Giuffrè, Giuseppe Costanza e Camillo Triolo. Questi sarebbero imputati, oltre che per falso in bilancio, per falsi sulle relazioni delle società di revisione. L’Amia s.p.a. è invece presente in doppia veste: imputata, per non aver supervisionato l’operato dei propri amministratori, si costituirà contemporaneamente parte civile con il Comune di Palermo. Una seconda tranche di processo si sta svolgendo parallelamente a questa: due ex consiglieri dell’amministrazione, Paola Barbasso Gattuso e Vincenzo Gargano e due periti, Debora Gagliardi e Antonino Noto, imputati in rito abbreviato per falso in bilancio.
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21 Giugno 2010, 17:14