20 Novembre 2020, 17:09
1 min di lettura
CATANIA – “Il nuovo impianto catanese per la produzione di substrati di carburo di silicio, per cui Stm aveva acquistato dal Comune un terreno alla Zona industriale, è a rischio.
I vertici della multinazionale, oggi in videoconferenza, hanno confermato il progetto strategico ma hanno pure ammesso che potrebbe essere realizzato in altre nazioni dove le agevolazioni per l’impresa, particolarmente quella hi-tech, sono decisamente superiori”.
Lo afferma il segretario generale della Uilm di Catania, Giuseppe Caramanna, che aggiunge: “Rivolgiamo un appello a Stato e Regione rivolgiamo un appello: facciano di tutto perché Catania non perda un’opportunità irripetibile.
È in gioco la creazione di 350 posti di lavoro e una fetta del futuro di Etna Valley. Allo stato attuale il cantiere per la costruzione dell’impianto nel nostro territorio è fermo, ma la fabbricazione di substrati di carburo di silicio non può certo attendere. Questa produzione innovativa, sviluppata dalla ricerca Stm proprio nello stabilimento catanese, è decisiva per lo sviluppo della mobilità elettrica.
Avevamo esultato lo scorso anno quando la multinazionale aveva annunciato un piano per far nascere in terra d’Etna quella che i quotidiani specializzati avevano definito una Silicon Carbide Valley. Adesso, vogliamo scongiurare che un sogno vada in frantumi per difetto di lungimiranza, per miopia, degli enti pubblici”.
Pubblicato il
20 Novembre 2020, 17:09