15 Novembre 2019, 16:09
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“Sulla vendita dell’Aeroporto di Catania è necessario che la Regione intervenga e blocchi il progetto e ricostruisca anche attraverso l’ausilio di esperti, se utile, questa opaca e ambigua vicenda che si è sviluppata ai tempi della presidenza Crocetta e gestita in toto dall’assessorato all’industria, attraverso il susseguirsi dei vari assessori, ma con una regia unica, precisa e costante”. Lo dichiara la deputata alla Camera di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo.
“La vendita dell’aeroporto di Fontanarossa, – prosegue – è il frutto avvelenato della grande operazione politico-economica che ha portato alla creazione della “Supercamera” di commercio di Catania-Siracusa-Ragusa. Un progetto equivoco nato ben prima della normativa nazionale sulla riduzione del numero delle CamCom. La “Supercamera” aveva come scopo quello di espropriare i territori di Siracusa e Ragusa del controllo del proprio pacchetto azionario della società che gestisce Fontanarossa (rispettivamente il 12,24% per ciascuna Camera di Commercio provinciale) e di riportare ad un unico soggetto decisioni che invece avrebbero dovuto coinvolgere i territori. E’ stato in pratica sottratto alle comunità e alle istituzioni siracusane e ragusane – continua la parlamentate – il diritto di decidere. A questo si aggiunge che il restante 12,24% in capo alla ex Provincia di Siracusa, commissariata dalla Regione, è gestita, guarda caso, da una funzionaria catanese che anziché far valere il peso delle quote siracusane si è prestata al gioco di potere della “Supercamera””.
Prosegue Prestigiacomo: “I siciliani hanno diritto di sapere cosa aspetta la Regione ad intervenire per smantellare la “Supercamera” che non è stata mai accettata da Siracusa e Ragusa e dalle loro categorie produttive e dalle forze sociali. Inoltre l’aeroporto, pur gestito in maniera forse non ottimale, è un fondamentale asset siciliano. Qual è lo scopo della privatizzazione: fare cassa per le pensioni della Camera di Commercio? Sviluppare un qualche progetto deciso da non si sa chi e a oggi ignoto? Fare una seconda pista e dove e come? In una parola – continua – abbiamo il diritto di sapere perché si vuole attuare questa privatizzazione e quali sono le garanzie che questa privatizzazione non prenda un valore regionale e poi porti risorse e utili fuori dalla nostra regione. E se poi si dovesse valutare che la privatizzazione è importante e potrebbe rappresentare una opportunità di sviluppo, su quale strada scegliere per questa operazione (quotazione in borsa o appalto del pacchetto azionario o altra) forse sono opportuni degli approfondimenti sui vantaggi e svantaggi delle varie opzioni. Insomma scelte strategiche – prosegue Prestigiacomo – che non possono essere fatte dal solo Cda della Sac. E’ un tema che questo deve essere definito dalla Regione e discusso dalle istituzioni. La Supercamera non è una azienda privata che decide autonomamente delle proprie risorse e delle proprie strategie”.
E ancora: “Peraltro nelle sue recenti uscite pubbliche il presidente Agen è apparso sedotto dal protagonismo del ruolo. Dovrebbe invece ricordare quando è davanti ai microfoni che guida un ente pubblico non una impresa privata. Inoltre di Agen, considerato il regista della privatizzazione dell’aeroporto, non tranquillizzano le “excusatio non petite” sui rapporti con Montante e sul suo essere massone. Non ci sembra, al netto delle contestazioni del Codacons sull’utilizzo dei fondi camerali, persona che possa gestire in maniera serena e condivisa un progetto cosi importante per il nostro territorio. Sono già numerosi gli atti parlamentari che chiedono chiarezza su questa opaca matassa, ci auguriamo che la Regione, vera titolare della materia, si attivi immediatamente per separare le camere Camere di Commercio. La “Supercamera” è vissuta come una ferita mai sanata e sempre più purulenta, che ha lacerato ancora di più i rapporti istituzionali fra le tre province. Il sud est non è un’area geografica che si può pensare di ricondurre ad un’unica gestione. Troppa storia, troppe differenze di vocazione economica, troppe peculiarità reclamano autonomia e rispetto. La Supercamera – conclude Prestigiacomo – è una inutile offesa a troppi, e un’operazione di potere per pochi. Va smobilitata. L’aeroporto un bene delle 3 province e dell’intera Sicila e nessuno può pensare che a decidere del suo futuro sia un uomo solo”.
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15 Novembre 2019, 16:09