24 Aprile 2024, 06:01
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CATANIA – Una sospensione temporanea delle autorizzazioni per la costruzione di nuovi supermercati a Catania. Del resto, nel capoluogo etneo per lungo tempo non si è parlato di altro: un Eurospin a destra, un Lidl a sinistra. Progetti spesso contestati da cittadini e associazioni.
Adesso a proporre di mettere un freno al proliferare delle “medie strutture commerciali di vendita”, cioè i negozi della grande distribuzione organizzata, interviene il Movimento 5 stelle, con un ordine del giorno firmato dai consiglieri comunali Graziano Bonaccorsi e Gianina Ciancio.
Non bisogna fermare le nuove costruzioni vita natural durante, sottolineano i due senatori cittadini, ma solo finché non sarà “redatto e approvato” il nuovo Piano commerciale di Catania. Cioè il documento tramite il quale l’amministrazione tenta di indirizzare lo sviluppo della città.
“La città di Catania e il suo hinterland – scrivono Bonaccorsi e Ciancio – hanno la più alta concentrazione di centri commerciali rispetto al numero di abitanti“. Circa 460 metri quadrati di superficie di vendita ogni mille persone. Un numero che, secondo i pentastellati, è secondo solo a Oslo, in Norvegia.
Al di là dei grandi poli commerciali (Etnapolis, I Portali, Le Zagare, Porte di Catania e via discorrendo), sono le medie strutture di vendita ad attirare l’attenzione dei consiglieri.
A maggior ragione considerando che il documento che dovrebbe normarle, il Piano commerciale, risale al 1971. Un altro capitolo di pianificazione della città ferma a mezzo secolo fa. Come il piano regolatore Piccinnato, che porta la data del 1969.
“Negli ultimi sei anni – prosegue l’ordine del giorno – è stato riscontrato un vertiginoso e preoccupante aumento di medie strutture commerciali dei più noti marchi del settore. Un fenomeno che ingenera dubbi e ombre di speculazione edilizia”.
Tanto più in questi giorni. Dopo che, come raccontato da LiveSicilia, nelle carte dell’inchiesta Pandora della procura di Catania su mafia, politica e corruzione, è emersa l’opacità delle procedure per l’edificazione di un supermercato Eurospin a Tremestieri Etneo. Vicenda che coinvolge la società Recosta srl, che nel capoluogo etneo sempre di grande distribuzione si occupa.
Recosta è, infatti, la società a cui si deve l’operazione del supermercato Eurospin di via Sabato Martelli Castaldi, nel quartiere di Cibali. L’edificazione del negozio, al confine con l’area del Centro direzionale Cibali, è costata al direttore dell’Urbanistica del Comune di Catania un rinvio a giudizio per abuso d’ufficio.
Oltre al direttore Biagio Bisignani, il processo anche a un altro dipendente comunale, il rup Salvatore Bonaccorsi; al rappresentante legale di Recosta, Claudio Consoli; al suo delegato, l’ingegnere Mario Stanganelli (indagato adesso anche per la vicenda di Tremestieri); e a Matteo Mion, patron di Eurospin Sicilia spa.
Graziano Bonaccorsi e Gianina Ciancio, però, ricordano anche il caso del futuro Lidl di via Palazzotto: “In questo caso – scrivono – l’amministrazione aveva inizialmente negato il permesso a costruire, con tanto di sentenza del Cga”. L’area in questione, del resto, secondo il Prg del ’69 dove essere al servizio di una scuola.
Pochi anni fa, nel 2018, a chiederla erano stati i referenti della società Penny Market. Al diniego opposto a loro si è affiancato, il 29 novembre 2023, il permesso della direzione Attività produttive indirizzato, invece, a Lidl Italia srl. Con il benestare dell’Urbanistica comunale.
“L’assenza di un nuovo Piano Commerciale – scrivono i Cinquestelle – non dà la possibilità agli esercizi di vicinato di mantenere una presenza significativa nel territorio […] legata in gran parte alla capacità di reagire alle sollecitazioni che provengono dal mercato”.
Da cui la richiesta all’aula consiliare: una moratoria sui supermercati, almeno finché il Piano commerciale nuovo non c’è.
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24 Aprile 2024, 06:01