04 Giugno 2019, 06:08
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PALERMO – Le strade di Palermo non godono certo di ottima salute: fossi, buche, rattoppi e un’opera di rifacimento dell’asfalto ben al di sotto delle esigenze della città. Una realtà con cui tutti i giorni fanno i conti automobilisti, ciclisti e pedoni ma che emerge in tutta la sua chiarezza anche dai numeri forniti dalla Rap, la partecipata del Comune incaricata di rimettere a nuovo strade e marciapiedi.
A Palermo ci sono nove milioni di metri quadrati di asfalto suddivisi in circa 3.800 strade, più o meno grandi: 480 mila in Prima circoscrizione, 949 mila in Seconda, 891 mila in Terza, 1,2 milioni in Quarta, un milione in Quinta, altrettanto in Sesta, 1,5 milioni in Settima e quasi 1,7 milioni in Ottava. Assi stradali che la Rap monitora puntualmente (una volta ogni uno o due mesi) e che classifica, con una scala da 1 a 3, in base alle condizioni. Il problema non è solo che il contratto di servizio prevede per questo settore appena 14 milioni per 400 mila metri quadrati, quasi la metà del fabbisogno minimo, ma anche che la Rap, tra mezzi vecchi e poco personale, non riesce nemmeno a farli tutti.
Così l’azienda ogni anno scrive al Comune chiedendo quale priorità seguire e proponendo un elenco di 150 strade per 725 mila metri quadrati, appena l’8% dell’intera rete, di cui 58 mila metri quadrati in Prima circoscrizione, 69 mila in Seconda, 84 mila in Terza, 115 mila in Quarta, 135 mila in Quinta, 92 mila in Sesta, 28 mila in Settima e 141 mila in Ottava. Ma come detto il contratto prevede somme per appena 400 mila metri quadrati l’anno. “Siamo sempre punto e a capo – dice Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia al Comune – La Rap non è nelle condizioni di garantire una decente attività manutentiva. Dall’elenco che vediamo ci sono sempre le stesse strade e cioè quelle dei grandi assi viari: le strade delle periferie sono abbandonate a un lento e lungo decadimento”.
Tra le strade considerate prioritarie ci sono Corso Alberto Amedeo, via Lincoln, via Crispi, Foro Umberto I, corso dei Mille, la circonvallazione, corso Calatafimi, viale Michelangelo, via Leonardo da Vinci, la zona Stadiuo, viale Margherita di Savoia. Ma anche via Sampolo, Maggiore Toselli, Sammartino, Cusmano, Libertà, Roma, XX Settembre, Principe di Belmonte. Non va meglio per i marciapiedi: su 2,3 milioni di metri quadrati, bisognerebbe rifarne almeno 40 mila metri quadrati l’anno ma il contratto arriva fino a un massimo di 30 mila (neanche fatti tutti).
In estate scadrà il contratto di servizio, che andrà rinnovato, e una delle ipotesi è quella di togliere il servizio a Rap affidandolo ad altri settori del mondo delle partecipate. Un punto su cui però c’è ancora incertezza. “Sicuramente – conclude Tantillo – non possiamo accettare nessun piano industriale, nessun nuovo contratto di servizio se prima non avremo di fronte una seria e plausibile programmazione di lavori sulle vie cittadine”.
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04 Giugno 2019, 06:08