23 Settembre 2018, 17:03
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PALERMO – Le strade di Palermo avrebbero bisogno di essere riasfaltate per 600 mila metri quadrati ogni anno ma il contratto della Rap col Comune ne prevede solo 400 mila, anche se l’azienda, tra poco personale e mezzi vecchi, nei primi sei mesi del 2018 si è fermata ad appena 74 mila. La manutenzione strade è uno dei problemi più annosi per Palazzo delle Aquile, che ha affidato il servizio alla sua partecipata ma che incontra mille difficoltà.
A Palermo ci sono nove milioni di metri quadrati d’asfalto suddivisi per le varie circoscrizioni: 480.954 metri quadrati in Prima, 949.660 in Seconda, 891.711 in Terza, 1.274.341 in Quarta, 1.083.652 in Quinta, 1.087.769 in Sesta, 1.541.087 in Settima e 1.669.930 in Ottava. In soldoni si tratta di 3.800 assi stradali monitorati una o due volte al mese, a seconda dell’importanza. Di questi assi, almeno 150 (pari a 600 mila metri quadrati e quindi a un quindicesimo del totale) avrebbero bisogno di ricevere manutenzione almeno una volta l’anno: 62.055 metri quadrati in Prima circoscrizione, 47.112 in Seconda, 52.316 in Terza, 132.853 in Quarta, 113.820 in Quinta, 67.427 in Sesta, 26.911 in Settima e 98.795 in Ottava. Ma l’azienda, come si legge nella prima relazione semestrale 2018, si è fermata a 74 mila metri per un mancato incasso di 2,2 milioni di euro: la Rap infatti deve staccare fatture che poi incassa. Ma se non lavora, niente fattura e quindi niente compenso.
La società ha anche stilato un piano annuale, che è stato poi integrato su indicazione del Comune: si va da via Oreto a corso Tukory, da corso dei Mille a via Roccella, da via Imera a piazza Europa, passando per viale Margherita di Savoia, viale Regione siciliana e via Mariano Stabile. Ma dai numeri emerge che la maggior parte delle priorità riguardano la Quarta, la Quinta e l’Ottava circoscrizione.
“La società dovrebbe rifare come minimo 600 mila metri quadrati di strade l’anno, ma nel contratto se ne prevedono solo 400 mila – dice il capogruppo di Forza Italia, Giulio Tantillo – Una situazione paradossale su cui bisogna intervenire, ma anche il metodo con cui vengono stabilite le priorità è sbagliato. Le strade più in periferia sono quelle maggiormente esposte alle intemperie e poi non conosciamo qual è il criterio con cui stabilire la priorità: chi lo stabilisce? I consiglieri, i cittadini o i tecnici? Non lo sappiamo, ma sicuramente la manutenzione stradale deve seguire criteri diversi che tengano conto delle esigenze di tutta la città”.
La manutenzione rischia di diventare una palla al piede per la Rap, malgrado in passato il consiglio comunale abbia fatto di tutto per mantenere il servizio e il corrispettivo. Perfino il neo amministratore, Giuseppe Norata, ha più volte spiegato che il core business della socetà è rappresentato dai rifiuti e non da servizi in cui difficilmente si riesce a essere più economici dei privati. Una questione che tornerà all’ordine del giorno, almeno nella revisione dei contratti di servizio.
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23 Settembre 2018, 17:03