Cronaca

Strage di Altavilla, indagini chiuse: madre e figli torturati e incaprettati

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08 Gennaio 2025, 10:44

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PALERMO – Le indagini sulla strage di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, sono chiuse. La Procura di Termini Imerese ha notificato l’avviso a Giovanni Barreca, marito e padre delle vittime, Massimo Carandente e Sabrina Fina.

Sarebbero stati loro ad uccidere lo scorso febbraio, con la complicità della figlia di Barreca giudicata separatamente perché allora era minorenne, Antonella Salomone e i suoi due figli Kevin ed Emmanuel di 16 e 5 anni.

Nella villa dell’orrore fu organizzato un rito di purificazione dal demonio. Nell’avviso di conclusione delle indagini vengono indicate le cause della morte così’ come ricostruite dai carabinieri.

La donna prima fu torturata con un asciugacapelli rovente puntato sul corpo. Quindi la presero a calci e pugni e la colpirono con gli attrezzi del camino e una pentola. Infine il corpo fu bruciato dentro una fossa scavata in giardino.

Il piccolo Emmanuel fu legato al letto con delle corde, anche lui fu torturato con degli attrezzi del camino incandescenti e costretto a bere del caffè amaro. L’atto finale fu un asciugacapelli rovente messo dentro la bocca. La morte è avvenuta per “insufficienza respiratoria acuta per trauma da inalazione termica.

Anche Kevin fu legato usando delle catene e dei cavi al collo e alle caviglie. Non poteva respirare ed è deceduto per “asfissia meccanica violenta da strangolamento”. È il terribile metodo dell’incaprettamento.

L’avviso di conclusioni delle indagini è firmato dal procuratore Ambrogio Cartosio e dal sostituto Manfredi Lanza. Giovanni Barreca è stato dichiarato incapace di intendere e volere. Il giudice di Termini Imerese lo ha considerato del tutto incapace, ma il tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della Procura secondo cui, il vizio di mente sarebbe solo parziale. Il difensore di Barreca, l’avvocato Giancarlo Barracato, ha presentato ricorso in Cassazione.

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08 Gennaio 2025, 10:44

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