27 Giugno 2013, 17:24
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PALERMO – Il trentatreesimo anniversario della strage di Ustica ricorre oggi. Era il 27 giugno del 1980, quando un Dc9 della compagnia Itavia, in viaggio da Bologna a Palermo con 81 persone a bordo, venne abbattuto in volo. A ricordare il tragico episodico è Giorgio Napolitano, con una lettera rivolta a Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime. “La costante dedizione con cui l’Associazione da lei presieduta coltiva la memoria di quella tragica notte e delle innocenti vittime del disastro richiama il dovere di tutte le istituzioni di sostenere le indagini tuttora in corso per accertare responsabilità – nazionali ed internazionali – rimaste coperte da inquietanti opacità e ombre”. Lo stesso Napolitano aggiunge: “Sono certo che la celebrazione dell’anniversario concorrerà anche quest’anno ad accrescere la partecipazione collettiva al ricordo delle vittime e a mantenere vivo – anche sulla base della recente sentenza della Corte di Cassazione – l’impegno delle istituzioni e di tutti i cittadini perché si onorino i principi di verità e di giustizia”.
Sono passati pochi giorni da un altra commemorazione della strage, avvenuta a Palermo nella Sala d’Ercole di Palazzo dei Normanni alla presenza di Laura Boldrini, presidente della Camera dei deputati. Ora però all’ordine del giorno è un altro argomento spinoso, l’avvocatura dello Stato avrebbe infatti proposto di impugnare la sentenza della Corte di Cassazione dello scorso gennaio che ha confermato la condanna in sede civile per i ministeri dei Trasporti e degli Interni disposta dal tribunale di Palermo, impegnando i due dicasteri al pagamenti dei risarcimenti per i familiari delle vittime. “Una mascalzonata oltraggiosa – commenta il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone –, non ci sono altri termini per definire il nuovo tentativo di depistaggio sulla strage aerea di Ustica. Il vero Stato è quello del presidente Giorgio Napolitano e della presidente Laura Boldrini. Noi riconosciamo solo questo Stato”.
“Se il percorso giudiziario in questi 33 anni – continua Ardizzone – fosse stato lineare non avremmo di che preoccuparci, ma siccome non è stato così, qualche dubbio sorge. Chiederemo un incontro urgente al presidente del Consiglio, Enrico Letta e al ministro degli Esteri, Emma Bonino, affinché vigilino, evitando tentativi maldestri di ulteriori depistaggi”.
Parla anche il presidente del Senato Pietro Grasso. “Nonostante i progressi compiuti nel lungo cammino verso la verità, molti profili di questa dolorosa vicenda restano ancora oscuri. Molti errori – osserva Grasso – sono stati compiuti, troppi ritardi nella ricostruzione dei fatti hanno rischiato di incrinare irreparabilmente il rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni. Ma 33 anni non sono passati invano e il ricordo di questa data continua a trasmettere a tutti noi un messaggio forte: non esiste ragione di politica internazionale che, per quanto importante, possa essere anteposta al diritto alla vita e alla giustizia dei cittadini”.
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27 Giugno 2013, 17:24