16 Maggio 2014, 15:58
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SANTHIA’ (VERCELLI) – Strage in famiglia nel Vercellese: Tullio Manavella e la moglie Pina Bono, entrambi di 80 anni, e la loro figlia Patrizia, di 56 anni sono stati trovati morti a Santhià. Il corpo senza vita della donna era nella villa di famiglia, su un letto. Poi sono stati trovati anche i corpi dei genitori.
Manca all’appello il nipote Lorenzo Manavella, 25 anni, figlio di un altro figlio della coppia. Increduli i vicini, che parlano di “famiglia tranquillissima”. Sul posto i carabinieri, la scientifica, i vigili del fuoco. Non è esclusa alcuna ipotesi: dalla strage familiare al tentativo di rapina finita male.
Pina Bono era da tempo immobilizzata su una sedia a rotelle. Gli investigatori sono ancora impegnati all’interno della villetta e non lasciano avvicinare. L’unico particolare trapelato è questo: sul corpo di Patrizia Manavella molte ferite inferte con un colpo contundente o un punteruolo, alcune delle quali al capo. La morte potrebbe risalire a ieri sera. A dare l’allarme il figlio dei signori Manavella, Gianluca, in questi giorni in Sardegna per un corso di aggiornamento professionale.
La villetta in cui è avvenuta la strage è una bifamiliare: da una parte vivevano i genitori anziani; dall’altra lui con il figlio Lorenzo. L’uomo dalla Sardegna ha chiamato in mattinata a casa della madre, ma non ha avuto risposta. Allora ha chiamato sul cellulare la sorella Patrizia, ma anche in questo caso non ha avuto risposta. Allora ha chiamato un amico di Santhià, chiedendogli di andare a controllare.
L’amico, presidente della locale società di pallavolo in cui gioca Lorenzo, la Stamperia Alicese, va in via Marconi 14, citofona, non ottiene risposta. In quel frangente arriva la badante della signora Bono, che ha le chiavi di casa. La donna prova ma le chiavi non funzionano. Allora chiamano i vigili del fuoco che sfondano la porta. Secondo quanto riferito dai vicini, il nipote Lorenzo in questi giorni viveva solo nella ‘sua’ parte della villetta. Ieri sera è stato visto uscire tranquillamente dall’appartamento dei nonni, con i quali – dicono – aveva ottimi rapporti.
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16 Maggio 2014, 15:58